4 agosto: ricordiamo lo scrittore Hans Christian Andersen
Ricordiamo lo scrittore Hans Christian Andersen, morto il 4 agosto del 1875 nei pressi di Copenaghen
Il 4 agosto del 1875 è venuto a mancare uno degli scrittori più importanti e conosciuti di tutti i tempi. Stiamo parlando di Hans Cristian Andersen, noto al grande pubblico per le sue bellissime fiabe.
4 agosto 1875: la morte di un letterato che amava i bambini
Le cause del decesso sono da imputare, con molta probabilità, alle conseguenze di una terribile caduta. Nel 1872, infatti, Andersen cadde del letto facendosi molto male e non si riprese mai del tutto. Animato da uno spirito contradditorio e molto sensibile, commentò così la vecchiaia:
“Non vedo progresso, non vedo futuro. Se la vecchiaia è questo, è terribile”.
Poco prima di morire pare che abbia chiesto alla signora Melchior, presso la quale alloggiava, di tagliargli un’arteria dopo morto e di far incidere sulla sua lapide l’epigrafe: “Non sono morto davvero”.
Andersen spirò il 4 agosto 1875 nei pressi di Copenaghen in una casa chiamata Rolighed (letteralmente: quiete), di proprietà della famiglia Melchior. Il suo corpo venne seppellito nel cimitero retrostante la chiesa dell’Assistenza nell’area della capitale danese nota come Nørrebro.
Le opere più importanti
Tra le sue opere più note vi sono:
- La principessa sul pisello (1835),
- Mignolina (1835)
- La sirenetta (1837)
- I vestiti nuovi dell’imperatore (1837)
- Il soldatino di stagno (1838)
- Il brutto anatroccolo (1843)
- La regina delle nevi (1844)
- La piccola fiammiferaia (1848).
Hans Cristian Andersen: le sue frasi più famose
- “Vivere non è abbastanza, disse la farfalla, uno deve avere il sole, la libertà, ed un piccolo fiore.”
- “Non importa nascere in un cortile di anatre quando si ha poi la fortuna di diventare un cigno.”
- “Il talento non è nulla, eccetto nelle circostanze fortunate.”
- “Quando le parole falliscono, la musica parla.”
- “Chi ha una casa in patria può provare nostalgia, ma chi nulla possiede si sente a casa ovunque.“
- “Il mare appariva come una volta eterea, come un cielo solido e senza stelle sotto di noi, e nell’aria trasparente si perdeva nell’immensità; nessuna striscia, scura o luminosa, limitava l’orizzonte; c’era una chiarità, una vastità infinita, che non si può dipingere né descrivere, se non nella profondità eterna del pensiero.“
- “Ma una sirena non ha lacrime e perciò soffre molto di più.“
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