50 anni fa la Strage di Piazza Fontana: cosa è successo?
Il 12 Dicembre 1969 si consumava in Piazza Fontana a Milano, la più grande strage di civili in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale: la cronaca
Alle 16.37 di oggi gli orologi di tutta Milano, e dell’Italia intera, si fermeranno per ricordare ancora una volta la strage di Piazza Fontana, che esattamente cinquant’anni fa strappava alla vita 17 persone, perite a causa dell’esplosione di un ordigno bellico presso la sede della Banca dell’Agricoltura, arricchendo il nostro vocabolario della parola terrorismo e dando il via alla strategia di tensione che caratterizzerà tutti gli anno Settanta e i primi anni Ottanta.
La cronaca
Cinque attentati in 53 minuti (tra le città di Roma e Milano): questo sarà il bilancio che tracceranno i documenti ufficiali, ma solo l’esplosione in Piazza Fontana si è tradotta in una strage, la più imponente strage di civili avvenuta in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Quel 12 Dicembre 1969 era un giovedì, tradizionalmente il giorno del mercato, che riuniva imprenditori, agricoltori e allevatori. Il giorno perfetto per una strage che vuole lasciare un segno.
Alle 16.37 l’ordigno bellico (una scatola di metallo contenente 7 chilogrammi di gelignite, ritrovata sotto a un tavolo della sala circolare) deflagra nella Sala Centrale: 14 persone moriranno sul colpo, altre due a distanza di poche settimane. La diciassettesima vittima (in bilancio assieme ad 88 feriti) perirà un anno dopo a causa di una polmonite e delle complicazioni delle lesioni riportate all’indomani della strage.
A cinquant’anni dall’attacco terroristico di Piazza Fontana, le 17 vittime reclamano ancora giustizia: un processo c’è stato, ma nessuna condanna definitiva. La pista oggi più accreditata è quella dell’eversione neofascista.
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