3 Settembre 2020 - 10:44

5G, i Comuni bloccano la rete anche dopo il divieto del governo

5G

I comuni dicono stop al 5G, ma il Decreto Semplificazioni non ammette deroghe. Rischi sui tempi e spese legali per gli annullamenti

Alcuni Comuni continuano a bloccare con apposite ordinanze l’installazione di reti 5G andando contro il Decreto Semplificazioni. Il governo infatti ha posto veto sulla questione impedendo, come si legge all’articolo 38 del decreto, ai sindaci di bloccare l’installazione della quinta generazione di telecomunicazioni.

Nonostante il decreto due dei sei Comuni di Ischia hanno deliberato lo stop al 5G dopo la pubblicazione del decreto. Allo stesso modo si sono comportati i comuni di San Felice sul Panaro e Medolla, nel Modenese,  Sirolo (Ancona), poi Villa Lagarina, in provincia di Trento, Mercenasco (Ivrea) e La Salle (Valle d’Aosta).

Mentre otto Comuni si sono iscritti al fronte del no al 5G dalla metà di luglio, altri hanno fatto un passo indietro dopo il decreto Semplificazioni, con rischi sui tempi e spese legali per gli annullamenti. È il caso di Vicenza, tra le città più grandi ad aver adottato un’ordinanza per lo stop al 5G, revocata dal sindaco Francesco Rucco il 31 luglio per evitare contenziosi.

Le stime contano che dal 2019 ad oggi sono 450 i Comuni italiani che hanno vietato il 5G. Dunque circa 4,46 milioni di italiani vivono in zone da cui il 5G è stato bandito. Una cifra leggermente inferiore a quella del 15 luglio. A pesare è soprattutto l’uscita di scena di due pesi massimi, per risonanza nazionale e popolazione residente: Vicenza e Messina. Il Veneto, con 74 Comuni contro, è la regione in cui l’opposizione ha attecchito di più in termini di numero di campanili.