Tim Burton e le orecchie puntate su Dumbo
Il remake di Dumbo, celebre classico della Disney, affidato alle mani di Tim Burton
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Dopo il non poco criticato Big Eyes, Tim Burton ha definitivamente accettato la sfida proposta dalla Disney e firmato per dirigere il remake in live action del classico “Dumbo”. Si genera quindi una nuova occasione per Tim Burton, attualmente impegnato con la produzione del film “Miss Peregrine’s Home for Peculiar Children” (in uscita nel marzo del 2016).
Pare, infatti, che gli studios americani, così poco lungimiranti all’esordio di Tim Burton alla tenera età di 18 anni da non comprenderne la potenzialità dello stile immaginifico gotico, abbiano adesso più che mai bisogno del suo estro. Per tale motivo gli è stato affidato il riadattamento in live action di “Dumbo”, la nota storia dell’elefantino da circo sfruttato dai suoi proprietari e preso in giro per le sue grandi orecchie fino a quando non riesce ad imparare a volare per tornare dalla madre.
Fu un successo delle sale nel 1941, tanto che il cartone animato divenne il film della Disney campione d’incassi degli anni Quaranta, vinse l’Oscar per la miglior colonna sonora e fu candidato per la canzone originale (Baby Mine). Burton, produttore e co-sceneggiatore nel 1993 di “The Nightmare Before Christmas”, per la Disney ha già diretto nel 2010 “Alice in Wonderland”, che avrà seguito nella produzione di “Alice in Wonderland: Through the Looking Glass”, previsto in uscita il 27 maggio 2016.
Molti gli impegni, quindi, per il 56enne che si lancia nell’ennesima live-action trainata dalla Disney con l’ormai palesato intento di riportare sul grande schermo versioni “in carne ed ossa” dei suoi grandi classici film con personaggi reali e tanti effetti speciali: “La Carica dei 101”, “Alice nel Paese delle meraviglie”, “Maleficent” (ricorderemo la protagonista Angelina Jolie), e il recente esempio di adattamento di una favola animata in live action “Cenerentola” con Lily James.
Il progetto di Burton è quindi uno dei molteplici film in uscita basati su classici animati degli studios, tra i quali sono previsti in uscita nelle sale cinematografiche “The Jungle Book” nel 2016 e “La Bella e la Bestia”, che uscirà nei cinema nel 2017 e vedrà come protagonista Emma Watson e Dan Stevens.
L’amatissimo elefante dalle enormi orecchie che cerca di prendere piede nel circo verrà, quindi, rivisitato da Burton, sebbene egli sia da tempo sotto l’attacco della critica che lo ritiene non più all’altezza dei suoi talenti creativi. I detrattori ritengono che questo film sarà probabilmente simile ad Alice: visivamente sbalorditivo, un boom di incassi ma nel complesso deludente.
Vi è comunque da dire che Dumbo contiene in se quei toni dalle sfumature tetre che Burton ama esplorare e raccontare nei suoi film: il tema del circo e del maltrattamento degli animali sono argomenti che il regista può estrapolare e plasmare tirando fuori dalla storia le caratteristiche che lo identificano.
La cosa più difficile da immaginare, con una riconcettualizzazione come Dumbo, è come possa essere ricostruito, dato che nessuno dei personaggi è umano. Immaginiamo quindi che non si potrà attribuire il successo del botteghino all’attrazione di una stella in carne e ossa, ma a tal proposito Sean Bailey, presidente della Walt Disney Pictures, ha dichiarato al Journal che il film sarà un mix di attori reali e animazione al computer, il che significa che è stato delegato a Burton il compito di metterci del suo per uscire dalla storia originale del giovane elefante dalle grandi orecchie. Come riportato dal ‘Wall Street Journal‘ questa nuova versione in live action è tra le ultime tecniche di animazione digitale. Corre voce che Ehren Kruger, sceneggiatore di Transformers: La Vendetta del Caduto, stia lavorando a una sceneggiatura che vedrebbe Dumbo affiancato da una famiglia di umani (il che avrebbe una sua logica sia sul piano narrativo che su quello cinematografico, visto che altrimenti sarebbe un film prevalentemente in CGI).
Nonostante le buone intenzioni, la critica lo dà già per spacciato affermando che “Dumbo” farà la stessa fine di Alice. Tutti contro il povero Burton che, non essendo più considerato all’apice del suo spirito creativo, in questi anni non ha creato opere del tenore di “Edward mani di forbice” e “Ed Wood”, basati su idee originali.
E’ probabile che una versione stop-motion di Dumbo con Henry Selick potrebbe avere una migliore riuscita, ma la Disney non ha intenzione di creare una versione in stile Nightmare Before Cristhmas, preferendo la strategia per fare soldi già avviata con il suo film Alice in Wonderland.
Ma per il regista le grane non finiscono qui. Difatti ancor prima dell’inizio della produzione è già arrivato il primo sassolino nella scarpa dovuto all’annuncio del nuovo film, per il quale il PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), non d’accordo con l’uso di animali in spettacoli televisivi o film, ha esortato il regista, con una lettera aperta pubblicata dall’Hollywood Reporter, a cambiare il finale in una versione più etica rispetto all’originale del 1941. Il PETA Senior VP Lisa Lange scrive nella lettera aperta a Burton: “Siamo fiduciosi che nel tuo adattamento di Dumbo, il giovane elefante e sua madre potranno avere un finale veramente felice vivendo la loro vita in un santuario, invece di continuare a essere imprigionati e abusati nel settore dello spettacolo“. In ogni caso, Lange dichiara che PETA ama realmente il film originale del 1941 perché racconta la storia degli strazianti abusi che gli elefanti subiscono nei circhi.
Il nuovo film “Dumbo” utilizzerà un mix di CGI e live-action, anche se non c’è stata ancora alcuna conferma dell’utilizzo di elefanti veri all’interno della produzione del film.
Speriamo che Burton ascolterà la richiesta di Lange, così come l’utilizzo di elefanti creati in CGI invece di quelli vivi. Per un film su elefanti imprigionati e maltrattati nel settore dello spettacolo, di sicuro sarebbe uno sfortunato tocco di ironia se l’arte imitasse la vita.
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