De Magistris attacca il Governo: “Nauseante ricerca di consenso”
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha attaccato il Governo sul caso del crollo del ponte Morandi a Genova e sulla ricerca del consenso
Luigi De Magistris è entrato nel dibattito seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova e all’operato del Governo in merito. Il sindaco di Napoli ha infatti pubblicato su Facebook un post molto duro con Salvini e Di Maio come principali bersagli, a causa del loro modo di gestire l’emergenza.
“L’immane tragedia di Genova sconvolge ancora l’intero Paese a distanza di giorni. Rabbia, indignazione, paura, hanno tristemente unito l’Italia.” Scrive il sindaco partenopeo. Che subito, però, pone l’accento sul mancato rispetto dello stato di diritto avuto dagli esponenti di Governo: “Alcune considerazioni a questo punto bisogna pur farle. La prima. In uno Stato di diritto la responsabilità di un fatto criminoso viene stabilita dalla magistratura nella sua autonomia ed indipendenza. Trovo grave che chi governa e detiene il potere ai massimi livelli – con cadaveri e dispersi ancora sepolti dalle macerie e con una rabbia diffusa tra la gente – consuma processi sommari trovando anche i “colpevoli” in relazione all’evento delittuoso additandoli al pubblico ludibrio per mere esigenze di bieco consenso.”
De Magistris si riferisce alla gestione frettolosa dell’emergenza e delle responsabilità ad opera del Governo. Essa è laminata nella frase di Conte per il quale non si possono aspettare i tempi della giustizia.
Ma il sindaco rincara la dose: “La seconda. La rissa da propaganda a poche ore dal disastro, la perenne campagna elettorale, la politica della titolite, dell’annuncite e dei like da consenso del giorno, dell’applausometro dallo sguardo corto, degli inqualificabili selfie durante i funerali, dei comizi e delle cene mentre si cercavano i dispersi e si aveva il dovere di stare sul posto invece che davanti una torta, hanno raggiunto livelli nauseanti.”
Per concludere, De Magistris entra con oculatezza nel gioco delle responsabilità: “La terza. Le responsabilità politiche di chi ha governato negli anni precedenti, anche sul tema delle privatizzazioni e delle concessioni, è talmente evidente che lo hanno plasticamente sottolineato le elettrici e gli elettori con il voto del 4 marzo. La Lega certo non può tirarsi fuori, avendo governato Paese e regioni importanti e certamente privatizzazioni e concessioni hanno caratterizzato anche i governi di centro-destra. La quarta. Le responsabilità politiche che si richiedono ad un governo che si accinge a varare la sua prima manovra economico-finanziaria. Governo e Parlamento devono finanziare la più imponente opera pubblica necessaria per il Paese, ossia mettere in sicurezza l’Italia: le scuole, gli edifici, le strade, i fiumi, le montagne, il verde, le infrastrutture, le coste. Insomma un radicale cambiamento per la sicurezza d’Italia.“
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