20 Agosto 2018 - 12:06

Genova, crollo del ponte: fermate le operazioni di recupero oggetti. Uditi scricchiolii

ponte Morandi Decreto genova

Genova, dopo il crollo del ponte Morandi chiuse le operazioni di recupero nelle case degli sfollati a causa di alcuni scricchiolii

Genova, a pochi giorni dal disastro che ha ucciso 42 persone, si è varato lo stop per le operazioni di recupero nelle case delimitate nella zona rossa. Sono stati avvertiti nella notte alcuni scricchiolii dal moncone est del ponte crollato. A dare l’allarme alcuni cittadini. Da allora la zona è stata interdetta anche ai mezzi di soccorso in attesa delle opportune verifiche.

Le prime indagini hanno già escluso che i rumori fossero causa del vento e sul posto si stanno affrettando i controlli tecnici. Nel frattempo come promesso e annunciato ieri dal presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, oggi saranno consegnate le prime case agli sfollati. Queste le sue parole: “Stiamo lavorando giorno e notte per dare a tutti una sistemazione confortevole”.

Prime ipotesi sulle cause del crollo

Iniziano ad avanzare anche le prime teorie sulle possibili cause del crollo. Ad oggi spunta l’ipotesi del carroponte, costruito mesi fa per alcuni lavori. Lo spiega l’esperto Antonino Saggio, architetto e urbanista, nonché docente presso La Sapienza di Roma. 

“Il carroponte, struttura che ha un peso nell’ordine di alcune tonnellate, montato per i lavori che erano già in corso da aprile sulla soletta del ponte; potrebbe aver avuto un ruolo nel crollo del viadotto Morandi. I lavori in corso in edilizia possono diventare una concausa, se non una causa di un crollo, quando si ha a che fare con un corpo già ‘malato’, come in questo caso. Mi chiedo se una delle cause della tragedia di Genova possa essere stato il peso di molte tonnellate del carroponte in acciaio sulla struttura. E mi chiedo anche come mai nelle varie concause segnalate dalla commissione non venga citata la presenza del carroponte e di importanti lavori in atto al momento del crollo“.

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