Tumori, bassa sopravvivenza al Sud: meglio in Toscana ed Emilia Romagna
Secondo i dati AIOM, i casi di diagnosi di tumori sono in aumento. La mortalità è superiore al Sud mentre si vive più a lungo in Toscana ed Emilia Romagna
L’AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, ha presentato oggi l’ottava edizione del volume sui numeri del cancro al Ministero della Salute. Secondo i dati raccolti, sono in aumento le nuove diagnosi di tumori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale sono stati 373.300 i nuovi casi di neoplasia, con un aumento di 4300 rispetto al 2017.
Questo dato mostra anche una netta divisione tra Nord e Sud in termini di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. In particolare al Nord si riscontrano i dati migliori e alle prime tre posizioni troviamo Emilia Romagna, Toscana e Veneto. Alla fine della classifica, invece, Sicilia, Sardegna e Campania, la cui popolazione è statisticamente più propensa a stili di vita sbagliati (fumo, alcol e sedentarietà) e a non effettuare i dovuti screening consigliati.
Il tumore più diffuso nel 2018 è quello alla mammella con 52.800 nuovi casi rispetto ai 51.000 del 2017. Seguono poi il cancro del colon-retto (il più diagnosticato lo scorso anno) con 51.300, contro i 53.000 nel 2017, e del polmone con 41.500, con 300 casi in meno dello scorso anno.
Aumenta l’abitudine al fumo ed aumentano i casi di cancro al seno
Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore dipartimento oncologico, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar, dichiara: “Nel nostro Paese ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi. Negli uomini, continua il calo dei tumori del polmone e della prostata e nelle donne dell’utero e dell’ovaio. Nella popolazione generale, diminuiscono le neoplasie dello stomaco e del colon-retto. Crescono però quelle del pancreas, della tiroide e il melanoma, e, nelle donne, i tumori della mammella e del polmone, quest’ultimo per la sempre maggiore diffusione dell’abitudine al fumo nella popolazione femminile“.
Continua poi la Presidente Gori: “I tumori non solo sono curabili ma anche guaribili, grazie a terapie sempre più efficaci e alle campagne di prevenzione. Infatti, il 27% dei pazienti vivi dopo la diagnosi torna ad avere (dopo un periodo di tempo diverso in base al tipo di tumore, al sesso, all’età di insorgenza) la stessa aspettativa di vita della popolazione generale: nel 2010 erano 704.648, nel 2018 sono 909.514, con un incremento del 29%”.
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