USA: l’incubo della sedia elettrica torna a colpire
Edmund Zagorski, 63 anni, ha scelto di assolvere alla pena di morte tramite la sedia elettrica. E negli USA si rilancia il dibattito
Giusto oppure no? Quest’oggi, in America, il dibattito pubblico è incentrato solamente su un argomento specifico: la sedia elettrica. Il detenuto Edmund Zagorski, di 63 anni, ha scelto infatti il metodo letale per essere giustiziato per avere compiuto due omicidi. Il braccio della morte lo chiamava da 34 anni e la sua decisione rilancia il dibattito sulla pena capitale negli Stati Uniti.
Finora, infatti, l’alternativa alla sedia elettrica era stata la sua sostituzione con l’iniezione letale. Il suo avvocato ha spiegato che quest’ultima “gli avrebbe provocato una morte dolorosa.” Negli USA non usavano lo strumento letale da ben cinque anni.
“In caso di iniezione, gli ultimi minuti, fra 10 e 18, della sua vita sarebbero stati un orrore assoluto. Avrebbe avuto un dolore insostenibile, probabilmente per 15-30 secondi.” ha proseguito l’avvocato.
Ad oggi, lo strumento di tortura è autorizzato unicamente da nove Stati USA e non veniva più impiegato dal 2013. Il Tennessee, che concede la libera scelta sull’esecuzione capitale, ha dovuto rimandare il processo proprio per rimettere in funzione il dispositivo. Ma è davvero la forma più giusta per esercitare la giustizia e condannare un imputato?
No alla pena di morte, Trump e i migranti
Alcuni direbbero che stiamo tornando indietro con i tempi. La sedia elettrica è solamente la punta dell’iceberg. E la vicenda ha anche dei risvolti politici. Donald Trump punta ad egemonizzare il Paese, in vista delle elezioni di mid-term, tramite il principio giustizialista che tanto anima il Governo italiano da qualche mese a questa parte. Una vera e propria “cultura del terrore”, in sostanza.
Una cultura che, però, servirebbe a tranquillizzare i cittadini, a renderli più sicuri, ad annullare in loro la “paura” per i migranti. Non è molto lontano dai metodi usati dalla grande “nemica” Russia nei tempi della Seconda Guerra Mondiale. Un metodo, dunque, che mira alle dittature e che automaticamente distrugge il mito di un’America dalle mire “democratiche”, una sorta di simbolo per le nuove leve di centrosinistra.
La sedia elettrica è solamente un altro passo verso la caduta definitiva di una politica progressista che non solo stenta in America, ma anche altrove. L’esempio massimo è l’Italia, dove vi è un progressivo avvicinarsi proprio verso quella “terrorizzazione” che è tanto cara al Governo statunitense.
L’appello ideale da fare sarebbe quello di continuare a restare umani, ma chiunque lo faccia, in questi periodi, viene additato di essere “buonista” e “benpensante”. A questo punto, non serve nemmeno.
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