Grandi evasori, Bonafede parla di “svolta culturale”
Per il ministro della Giustizia, la legge che decreta il carcere per i grandi evasori è fondamentale. Bonafede dice di sentirsi sicuro al suo posto
Un altro punto messo a segno dall’accoppiata Movimento 5 Stelle–Partito Democratico. Il decreto legge che prevede il carcere per i grandi evasori ha finalmente raggiunto un’intesa ben precisa. Naturalmente, il primo ad essere contento di questa nuova strada intrapresa dalla Giustizia è lo stesso ministro Alfonso Bonafede. Quest’ultimo, in un’intervista al Corriere, ha ribadito che con il PD non ci sono state divergenze insanabili, ma si è discusso civilmente fino a trovare un accordo concreto.
“È una svolta epocale. La differenza è evidente, la Lega ha bloccato la riforma, questo Governo invece fa norme coraggiose. Io rivendico che dal punto di vista anche solo culturale la norma che prevede pene da 4 a 8 anni per chi evade cifre superiori ai 100.000 € rappresenti un grande cambiamento. La soglia minima di quattro anni fa sì che non si acceda automaticamente a misure alternative alla detenzione, anche se poi toccherà sempre ai magistrati valutare i singoli casi e decidere.” ha dichiarato Alfonso Bonafede.
“I grandi evasori sono parassiti che camminano sulla testa dei cittadini onesti, un fenomeno che non può rimanere impunito. Governo e maggioranza compatti hanno dato un segnale chiarissimo e netto. Ripeto che non si può rinunciare a misure drastiche. E poi ho sentito dire che sarebbe più utile la confisca di fronte alla sproporzione tra redditi dichiarati e beni posseduti; vorrei ricordare che questa misura è contenuta nel decreto: applicheremo la confisca, anche qui, sopra la soglia dei 100.000 €. È un altro modo per cercare di recuperare le somme sottratte all’erario.” ha poi detto.
“In materia di giustizia penale è normale che esistano sensibilità diverse, ma poi s’è trovato il punto d’incontro.” ha poi concluso.
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