Di Maio assicura: Paese sicuro ma 13 Stati chiudono le frontiere
Di Maio: solo 0.1% del nostro territorio è stato colpito, il Paese è più che sicuro. Eppure continuano i respingimenti degli italiani all’estero
Cresce la paura del contagio da Coronavirus. Il Governo ce la mette tutta per attuare manovre che aiutino il paese. «In Italia si può venire tranquillamente, sono coinvolti solo 10 Comuni» rassicura il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Ma ciò non basta e si moltiplicano gli Stati che alzano il muro, vietando l’ingresso a chi arriva dalla Penisola, o addirittura bloccando viaggiatori e turisti alle frontiere.
L’ultimo caso riguarda un gruppo di italiani provenienti da Bergamo, Venezia, Milano e Roma diretti a Tel Aviv. Il gruppo di italiani era partito sereno. Nessuno si aspettava che al loro atterraggo ci sarebbero stati problemi. Nessuno era positivo al test del covid-19. Ma una volta arrivati all’aeroporto di Ben Gurion di Tel Aviv la triste sorpresa. Rispediti a casa, senza controlli che accertassero se i mal capitati viaggiatori avessero o meno il virus. La residenza sul passaporto è bastata come criterio per rispedire a casa i turisti.
Nelle ore immediatamente precedenti lo Stato di Israele aveva varato delle misure restrittive. «Le misure non riguardano i soli cittadini italiani, ma indistintamente qualsiasi cittadino straniero che provenga o abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni in Italia» ha precisato l’ambasciata di Israele in Italia. «Non abbiamo scelta, il virus si è sparso in Italia» ha spiegato Deri. La compagnia di bandiera israeliana El Al ha sospeso tutti i voli dall’Italia.
Ma questo non è il primo caso: era accaduto a Mauritius il 24 febbraio. Un gruppo di turisti italiani partiti per il viaggio dei sogni da Lombardia e Veneto. Hanno atteso per ore nell’areo in attesa di una risposta per poi essere rimandati a casa. Solo gli italiani e non tutti gli altri passeggeri che per ore in quell’areo avevano respirato la stessa area dei “probabili untori. Ma queste spiegazioni non sono bastate, e allora via gli italiani, rispediti a casa. Un’Italia ferita e umiliata che diventa il simbolo di un’umanità inferocita e poco informata.
L’Italia: l’untore dell’Europa
L’Italia è il terzo paese per numero di contagiati, dopo la Cina e la Corea del Sud. Un triste primato ma il virus è contenuto, i comuni focolai della trasmissione sono solo 11 e le misure varate dal governo aiutano a sconfiggere l’epidemia scagliatasi sul nostro Paese. Eppure i paesi che impediscono turismo agli abitanti del bel Paese sono sempre di più: esattamente 13. Israele, Giordania, Arabia Saudita, Bahrein, El Salvador, Mauritius, Turkmenistan, Iraq, Capo Verde, Kuwait, Seychelles, Territori palestinesi e Madagascar.
Numerosi altri Paesi sconsigliano i viaggi in Italia, come l’India, il Qatar, la Serbia, la Croazia e l’Irlanda.
Alle prese con una crisi inimmaginabile fino a pochi giorni fa, il governo cerca di correre ai ripari. «Lo dico a tutti coloro che vogliono bene all’Italia, è importante diffondere questi numeri: l’emergenza riguarda l’0, 1 per cento del territorio. È veramente importante non partecipare a questa infodemia, che farà più danni della stessa epidemia» è il cuore del discorso pronunciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio davanti ai corrispondenti della Stampa estera, a Roma.
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