George Floyd, Trump se la prende con i governatori
Dopo la polemica per la morte di George Floyd, Trump attacca i governatori. Intanto, l’America è arrivata al sesto giorno di scontri senza fermarsi
Uno scontro senza sosta, ormai. La morte di George Floyd ha provocato una vera e propria ondata di rivoluzioni in tutti gli Stati Uniti. E, naturalmente, Donald Trump dovrebbe essere costretto a correre ai ripari. Anzi, no. Il presidente degli Stati Uniti si schiera ancora una volta dall’altra parte, attaccando i governatori e accusandoli di essere deboli. Dalla parte opposta c’è invece l’ex presidente, Barack Obama, che si schiera invece dalla parte di chi protesta, pur precisando che non ci sono scuse per le violenze.
Il caos scoppiato per le strade americane ha portato a una nuova polarizzazione del dibattito politico. Addirittura, Trump è giunto, in videoconferenza con i governatori, a definirli degli idioti: “Dovete dominare, se non lo fate sprecate il vostro tempo e vi travolgeranno facendovi apparire come degli idioti. Molti di voi sono deboli. Dovete arrestare le persone.”
Peccato che poi la stessa Casa Bianca abbia dovuto rettificare, nascondendosi dietro il “contesto”: “Quello che il presidente ha detto è che vuole dominare la strada con la Guardia Nazionale, la presenza della polizia. Ogni volta che ha usato la parola ‘dominare’ si riferiva alle strade ed alla necessità di riportare la pace.”
Ciò ha dato l’assist a Barack Obama, che ha attaccato frontalmente Donald Trump: “Le proteste rappresentano la legittima frustrazione per decenni di fallimenti nel tentativo di riformare la polizia in America, ma non ci sono scuse per le violenze. Dovremmo lottare per assicurarci un presidente, un Congresso, una giustizia che veramente riconoscano il ruolo corrosivo che il razzismo continua a rivestire nella nostra società.“
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO
Una Vita, 2 giugno 2020: anticipazioni puntata di oggi. Ariza trova Genoveva