Biennale di Venezia 77, tra Italia e registe: ecco i film nazionali in concorso
Approdano alla Biennale di Venezia 77 ben 8 registe e una nuova generazione di cineasti: dal 2 Settembre si torna con il primo grande Festival in presenza
La Biennale di Venezia 77 quest’anno racchiude in se una magia particolare. Sicuramente perché sarà il primo grande Festival internazionale in presenza post Covid-19.
Inoltre, però, vi sono anche quattro autori in concorso italiani, tantissime registe (ben 8 su 18), anche se era previsto un 50 e 50, e soprattutto una nuova generazione di cineasti. Il cartellone si aprirà il 2 settembre e seppure possa sembrare spoglio rispetto agli anni passati, è sicuramente molto interessante.
A rendere possibile tutto ciò è il grande staff che collabora con il direttore Alberto Barbera. La Biennale di Venezia 77, con Barbera, acquisisce nuovi autori e possibilità che si aggiungono alle opere prime e seconde presentate alle sezioni senza passerella. Ci sono Francia, Giappone, Iran, Russia, Corea c’è anche l’America degli indipendenti. Tra gli autori Amos Gitai, Konchalowsky, Garcia, Mitchell, Kurosawa.
“Non ho mai scelto un film perché di una regista donna ma basandomi sulla qualità, e così ho fatto anche quest’anno”– afferma il direttore del Festival Alberto Babera. Tra l’altro, due delle 8 donne, sono italiane e si tratta di Susanna Nicchiarelli e Emma Dante.
Per quanto riguarda le altre 6 autrici, vi sono Mona Fasvold con The world to come. “La struttura moderna“ – spiega Barbera circa il film della Fasvold – “l’enfasi sui dettagli e la fisicità del lavoro quotidiano femminile alludono al presente pur raccontando il passato: un film raffinato e bello”.
Poi vi sono: Nicole Garcia, Magorzata Szumowska, Julia Von Heinz, Jasmila Zban, Chloé Zhao.
Italiani in gara
- Emma Dante con Le Sorelle Macaluso, secondo film dopo l’esordio a Venezia con Via Castellana Bandiera: “Questo film – spiega Barbera – è tratto dalla pièce omonima, dove si ritrovano i temi cari della sua poetica: la famiglia, la violenza dei legami di sangue, il confine tra vita e morte. Dal teatro al film reinventa il testo con risultati notevoli”.
- Susanna Nicchiarelli con Miss Marx, storia della figlia minore di Karl Marx, tra talento e istanze di socialismo e femminismo.
- Gianfranco Rosi con Notturno. “Girato nel corso di tre anni trascorsi sui confini fra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano” spiega Barbera, “racconta le storie, i personaggi oltre il conflitto. Non vi dovete aspettare immagini di cadaveri, distruzioni e combattimenti che abbondano nei reportage, Rosi si interessa della situazione degli individui, alla ricerca di un linguaggio cinematografico puro ed essenziale”.
- Claudio Noce con Padrenostro, film interpretato da Pierfrancesco Favino, che lo ha prodotto con Andrea Calbucci e Maurizio Piazza. “È ispirato a fatti reali, uno dei quali vissuto dalla famiglia del regista” prosegue il direttore. “Sono gli anni Settanta e del terrorismo rosso visti dal bambino che scopre la paura del mondo violento ma anche l’amicizia”.
A loro si aggiungono nella sezione Orizzonti Pietro Castellitto con I predatori, Martina Parenti con Guerra e Pace.Fuori concorso vi sono: Luca Guadagnino con Salvatore – Shoemaker Of Dreams, l’epopea contadina di JR e Alice Rohrwacher, Salvatore Mereu con Assandira, e Stefano Mordini con Lasciami andare.
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