Kim Jong-un in lacrime: emotività o strategia propagandistica?
Kim Jong-un in lacrime all’anniversario della fondazione del proprio partito. Ma cosa si nasconde dietro scuse e ringraziamenti?
Il leader nordcoreano torna a far parlare di sé. Kim Jong-un infatti si è mostrato al 75esimo anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori di Corea. Dopo la presentazione di un mostruoso missile balistico intercontinentale si è lasciato andare ad un commovente discorso. A Pyongyang il leader si è rivolto alla popolazione della Corea del Nord scusandosi e mostrando profonda gratitudine. Con la voce tremante che trasudava tutta l’emozione del momento Kim si è commosso. Quello che sembrava un gigante di ferro si è mostrato in lacrime davanti alla sua popolazione facendo trapelare il suo lato più umano.
Lacrime di coccodrillo, Kim Jong-Un e le strategie
“La nostra gente ha riposto in me un livello di fiducia alto come il cielo e profondo come il mare, ma ho fallito nel ripagarlo sempre in modo soddisfacente. Mi dispiace davvero.” ha detto Kim Jong-un con un velo di tristezza negli occhi. Che il leader nordcoreano abbia deciso davvero di mostrarsi in tutta la sua fragilità? Diciamo che la situazione ha fatto storcere il naso un po’ a tutti. Sia opinione pubblica che politologi infatti credono ci sia molto di più. Con Kim infatti niente è lasciato al caso e ogni mossa è il frutto di un’attenta propaganda politica.
La propaganda nel ventunesimo secolo
Figlio della nuova generazione digitale, Kim Jong-un infatti usa strategie politiche ben diverse da quelle del padre. E la propaganda è il suo cavallo di battaglia. La linea politica viene attentamente seguita dal Dipartimento Propaganda e Agitazione, organo appositamente istituito.
La propaganda nordcoreana riesce a trasmettere i suoi messaggi soprattutto attraverso i social. Infatti, su Youtube, il Partito pubblica video che raccontano un mondo quasi perfetto e sopratutto molto lontano dalla reale situazione del Paese. Accanto a queste strategie comunicative, Kim Jong-un punta sull’emotività per mostrarsi più vicino alla popolazione in modo da consolidare le basi del suo consenso.
Nodi problematici della Corea del Nord
La Corea del Nord rimane comunque un paese ricco di complessità che la politica del Partito non riesce a sciogliere. A pesare sulla politica di Kim Jong-un sono le sanzioni internazionali, i danni causati dal tifone Bavi e la pandemia di Coronavirus. Su quest’ultimo tema il Paese riceve da mesi le pressioni intenzionali perché il leader ha sempre negato l’esistenza di casi positivi al Covid-19 in Corea del Nord. Tutti questi nodi problematici stanno preoccupando il leader, che teme una drastica perdita di consenso.
Così, anziché dedicarsi alla diplomazia e alla risoluzione dei problemi che attanagliano il Paese, Kim Jong-un preferisce mettere in atto strumenti propagandistici costruendo un mondo di ispirazione orwelliana dove la paura e il controllo sono all’ordine del giorno. Strategia sicuramente interessante da un punto di vista prettamente politico, ma subdola dal punto di vista umano.
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