La Commissione Europea mette nuove procedure di infrazione sotto l’albero di Natale dell’Italia
La Commissione ha notificato una serie di avvisi di infrazione all’Italia. Spiagge, energia, clima, inquinamento da nitrati e molto altro
Nell’arco di 24 ore la Commissione Europea ha inviato una serie di lettere di costituzione in mora agli Stati Membri per notificare loro le infrazioni commesse. Si tratta dello step preliminare per dare avvio alla procedura di infrazione e anche l’Italia ha ricevuto la sua dose di bacchettate da Bruxelles. Tra i tasti dolenti spiccano la gestione delle spiagge, l’energia, il clima, l’efficientamento degli edifici, l’inquinamento da nitrati delle acque, i contratti a tempo determinato nella PA.
Quello sulle spiagge è un lungo braccio di ferro che da anni vede contrapposta la UE e l’Italia in merito all’attuazione della direttiva Bolkenstein. La Commissione aveva già aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia per convencerla ad adottare tale direttiva anche alle spiagge, e la vicenda finì davanti alla Corte Europea, che nel 2016 dichiarò le norme italiani non conformi. Ma dato che da allora nulla è cambiato, la Commissione ha deciso di dare inizio ad una nuova procedura di infrazione nei confronti del nostro paese, con la seguente motivazione: “Gli Stati membri sono tenuti a garantire che le autorizzazioni, il cui numero è limitato per via della scarsità delle risorse naturali (ad esempio le spiagge), siano rilasciate per un periodo limitato e mediante una procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi. L’obiettivo è fornire a tutti i prestatori di servizi interessati – attuali e futuri – la possibilità di competere per l’accesso a tali risorse limitate, di promuovere l’innovazione e la concorrenza leale e offrire vantaggi ai consumatori e alle imprese, proteggendo nel contempo i cittadini dal rischio di monopolizzazione di tali risorse“. Sempre nella stessa lettera, la Commissione fa presente che l’Italia non solo ha disatteso la sentenza del 2016, ma ha persino prorogato le concessioni fino al 2033, vietando agli enti locali di avviare o proseguire le procedure di selezione per assegnare concessioni.
Anche per quanto riguarda l’inquinamento delle acque da nitrati la Commissione aveva già inviato una lettera all’Italia, questa volta nel novembre 2018. La Commissione rileva che grazie all’intenso dialogo con le autorità italiane sono già stati raggiunti notevoli progressi, tuttavia sono sorti due nuovi problemi: la riduzione di un periodo di chiusura continuo (durante il quale è vietata l’applicazione di fertilizzanti) e la mancata revisione di alcuni programmi d’azione regionali. Pertanto la Commissione ha inviato una nuova lettera all’italia concedendole due mesi per affrontare le carenze individuate, prima di procedere con la procedura di infrazione.
Infine, per quanto concerne clima, energia ed efficientamento energetico la Commissione ha messo in mora ben 13 paesi tra cui l’Italia. Il motivo è che questi paesi non hanno mai presentato una strategia nazionale per la ristrutturazione degli edifici.
Giusto un anno fa, il governo Conte aveva contrattato con la UE proprio per evitare una serie di infrazioni e, soprattutto, le sanzioni che da esse derivano.
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