Recovery fund, pronta la bozza per il Cdm di stasera: cosa prevede?
Stilata la nuova bozza per la distribuzione delle risorse del Recovery fund, cambiamenti rispetto al piano precedente. Ecco cosa contiene il nuovo testo
Le ostilità sul Recovery fund potrebbero essere superate questa sera quando il nuovo Consiglio dei ministri si riunirà per discutere la bozza sull’impiego delle risorse europee. Nel suo abbozzo iniziale il Piano nazionale di rilancio e resilienza infatti potrebbe contenere accorgimenti atti a distendere i toni tra le forze di maggioranza.
Recovery fund, cosa cambia con il nuovo piano?
Il testo proposta i ministri si compone di 171 pagine le quali si articolano a loro volta in sei missioni, 16 Componenti funzionali, 47 Linee di intervento per progetti omogenei e coerenti. Quasi 20 miliardi del Recovery fund (19,72 miliardi per la precisione) saranno destinati alla sanità, 5 in più rispetto ai 14,5 previsti inizialmente. Le altre aree interessate dai finanziamenti europei saranno poi digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. 46,18 miliardi saranno infatti stanziati per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura a fronte dei 45,86 previsti nella bozza precedente. Non cambiano i fondi destinati transizione ecologica: 68,9 miliardi infatti finanzieranno la Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, 31,98 miliardi per le infrastrutture per una mobilità sostenibile e infine 21,28 miliardi per l’inclusione e la coesione.
Nel nuovo piano vengono inoltre rivisti gli investimenti per il capitolo istruzione e ricerca, si prevedono infatti investimenti nelle infrastrutture (cablaggio, laboratori, aule didattiche) e altri interventi per un totale di 15,4 miliardi. Vengono inoltre rivisti gli investimenti per l’agricoltura, così come richiesto dalla ministra Bellanova. 6,3 miliardi del Recovery fund (invece che 5,5) saranno infatti destinati alla voce “agricoltura sostenibile ed economia circolare”. Altra concessione ad Italia Viva sono i 30 miliardi della programmazione di bilancio al 2026 volti a finanziare l’assegno unico a partire da quest’anno. Si dichiara “soddisfatta” anche la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, commentando i 7,1 miliardi destinati alle politiche del lavoro.
Il Piano nazionale di rilancio e resilienza prevede inoltre tre ambiti progettuali trasversali: le donne, i giovani e il Sud. Si tratta di mirati finanziamenti per consentire maggiore crescita economica già a partire dal 2021.
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