Zona rossa prorogata per numerose Regioni almeno fino al 4 Aprile
Confermata la zona rossa per numerose Regioni almeno fino alla settimana tra il 29 Marzo e il 4 Aprile. La Sardegna potrebbe passare da bianca ad arancione
Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Lombardia, Campania, Lazio, Trento, Puglia, Veneto e Valle d’Aosta rimarranno in zona rossa almeno fino alla settimana compresa tra il 29 Marzo e il 4 Aprile. Superano l’incidenza dei 250 casi ogni 100mila abitanti la Campania (305), l’Emilia Romagna (423), il Friuli (468), la Lombardia (329), le Marche (338), il Piemonte (358), la Puglia (270) e il Veneto (264). Zona rossa anche per la provincia autonoma di Trento (298). L’indice Rt nazionale è stabile a 1,16, resta invece alta l’incidenza nazionale a 7 giorni con 264 casi ogni 100mila abitanti. In 13 Regioni superata la soglia critica dei ricoveri in terapia intensiva e per i ricoveri ordinari.
La Sardegna il Molise e il Lazio viaggiano verso la zona arancione
Pessime notizie per la Sardegna: l’unica regione attualmente in zona bianca potrebbe presto scivolare in zona arancione. Il Molise invece potrebbe migliorare presto dalla zona rossa a quella arancione. Anche il Lazio potrebbe passare in arancione già la prossima settimana. Si tratta comunque di un andamento già visto e con il passare del tempo non è da escludere che anche la Sardegna possa finire in zona rossa considerato l’andamento nazionale.
Aifa: “No a trattamenti preventivi o post vaccinazione”
Nicola Magrini, direttore dell’Aifa, è categorico circa la somministrazione di farmaci in concomitanza con la vaccinazione con Astrazeneca. “L’Aifa esprimerà un documento ufficiale contro ogni uso preventivo o profilattico con farmaci come aspirina o simili, cioè anti infiammatori non steroidei, come tachipirina o eparina di vario tipo, definiti anti coagulanti” spiega Magrini. “Non c’è motivo né per fare trattamenti preventivi, né per fare trattamenti post vaccinali per prevenire eventi rarissimi ancora non correlati. Quindi il messaggio è che non si proceda a fare né trattamenti profilattici, né trattamenti successivi in nessuna categoria di pazienti. E’ abbastanza importante“. Magrini assicura che non servono avvertenze speciali neppure nei confronti di chi allatta e di chi assume anticoncezionali, invitando chi si deve vaccinare a stare tranquillo.
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