PNRR, oggi Draghi presenta il Recovery Plan alla Camera
Il Governo parla di “intervento epocale”. Il PNRR produrrà un impatto positivo sul PIL del 16% fino al 2026, di cui 24 punti al Sud. Oggi il Piano verrà illustrato alla Camera e poi toccherà al Senato. Andrà consegnato a Bruxelles entro il 30 Aprile
Oggi alle 16 il Presidente del Consiglio Draghi illustrerà finalmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) alla Camera Dei Deputati. Poi toccherà all’aula del Senato, prima di essere consegnato a Bruxelles entro il 30 Aprile. I tempi sono stretti ed è la resa dei conti per il Recovery Plan targato Italia. Il PNRR approvato dal Consiglio dei Ministi lo scorso sabato è stato definito “epocale” dai suoi creatori, mentre l’opposizione critica il poco tempo a disposizione del Parlamento per analizzare le carte. Ma in generale è l’intero arco parlamentare a mostrare malumore, perché domani il testo dovrà essere votato, costi quel che costi.
Tra le misure che hanno generato più attriti c’è il Superbonus 110%: alla fine M5S e Forza Italia l’hanno spuntata e hanno ottenuto la proroga fino al 2023. A far discutere sono anche le riforme su fisco e giustizia, necessarie per ottenere il via libera – e il denaro- da Bruxelles. “Si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale” si legge nel comunicato ufficiale del Governo sul PNRR.
Il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica
Il Governo è convinto della bontà e della portata del PNRR in termini di ricadute positive sul sistema economico e produttivo del Paese. Si prevede che il Piano avrà un impatto positivo sul PIL entro il 2026 di 16 punti percentuali, ossia il 3,6% in più rispetto allo scenario base ipotizzato dal Piano stesso. Al Sud, l’impatti previsto sarà addirittura del 24%. Buone notizie anche sul settore occupazionale: entro il 2026 l’occupazione aumenterà del 3,2%. L’investimento complessivo sarà di 222,1 miliardi di euro, di cui 191,5 del fondo europeo Next Generation EU e 30,6 miliardi dallo Stato Italiano mediante uno scostamento di Bilancio approvato lo scorso 15 Aprile.
Al Sud andranno 82 miliardi
Il PNRR destinerà 82 miliardi di euro al Sud Italia, pari al 40% della somma complessiva ripartibile (206 miliardi). Di questi, 14,5 miliardi andranno a infrastrutture e mobilità sostenibile. Parliamo di alta velocità, sistemi portuali e viabilità interna. 8,8 miliardi andranno invece all’inclusione e alla coesione sociale al Sud, mentre 14,6 miliardi andranno finalmente ad Istruzione e Ricerca nel Meridione.
Nel PNRR ci saranno 49,2 miliardi per cultura e innovazione
La prima missione del Piano è “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura” alla quale andranno 49,2 miliardi di euro. Fra gli investimenti previsti ci sono la realizzazione della banda ultra-larga e internet veloce per la necessaria digitalizzazione e modernizzazione del Paese. “In particolare, portano la connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9.000 edifici scolastici che ancora ne sono privi, e assicurano connettività adeguata ai 12.000 punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale” si legge nel comunicato. Via libera anche al 5G, soprattutto nelle aree a fallimento di mercato, cioè quelle aree dove gli investimenti per infrastrutture digitali sono considerati in perdita e quindi lasciate indietro, creando un gap digitale nel nostro Paese. Sono aree dove solo l’intervento statale può colmare questo gap.
“Per turismo e cultura, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive“.
Transizione ecologica protagonista del Piano
Regina incontrastata del PNRR sarà la missione “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica“, la quale assorbirà 68,6 miliardi. Gli investimenti puntano a rafforzare l’economia circolare e centrare obiettivi ambiziosi come il riciclo del 65% della plastica e il 100% dei rifiuti tessili. E ci saranno investimenti nel trasporto pubblico locale, con l’acquisto di mezzi a basse emissioni oppure a propulsione alternativa. Ci saranno anche interventi sulle infrastrutture idriche, ormai ridotte ad un colabrodo, per ridurre le perdite idriche del 15%. Arriveranno anche incentivi per la riqualificazione di edifici pubblici e privati, e ci saranno massicci investimenti nelle energie rinnovabili, tra cui spicca l’idrogeno, sostenendo anche la sua produzione in loco per industria e trasporti. IlGoverno promette anche semplificazioni per le procedure di autorizzazione necessarie a installare impianti per la produzione di energia rinnovabile.
31,4 miliardi per la mobilità sostenibile
“Infrastrutture e Mobilità Sostenibile” è una misura distinta dalla Transizione Ecologica ma è comunque legata ad essa. In tutto saranno 31,4 i miliardi per una grande espansione dell’Alta Velocità e altre infrastrutture. “A regime, vengono consentiti significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza, soprattutto nel centro-sud. Ad esempio, si risparmierà 1 ora e 30 minuti sulla tratta Napoli-Bari, 1 ora e 20 minuti sulla tratta Roma-Pescara, e 1 ora sulla tratta Palermo-Catania. Il Governo investe inoltre nella modernizzazione e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica“.
Quasi 32 miliardi ad Istruzione e Ricerca
Uno dei tasti dolenti del nostro Paese è sempre stato il budget striminzito per l’istruzione e la ricerca. La missione “Istruzione e Ricerca” del PNRR metterà una corposa pezza da 31,9 miliardi di euro investendo negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. Il Governo punta anche a ristrutturare edifici scolastici per una superficie complessiva di 2,4 milioni di metri quadri. Verrà riformato l’orientamento dei dottorati di ricerca e dei corsi di laurea, incrementando i dottoratidi 3.000 unità. Investimenti anche per l’istruzione professionalizzante e il trasferimento tecnologico.
L’inclusione guarda alle donne
La quinta missione “Inclusione e Coesione” disporrà di 22,4 miliardi e investirà nei centri per l’impiego e nell’imprenditorialità femminile. Nascerà un nuovo fondo Impresa Donna. I Comuni verranno coinvolti maggiormente per permettere l’ingresso nel mondo del lavoro delle persone disabili, per la rigenerazione delle periferie e per le infrastrutture delle Zone Economiche Speciali.
Alla Salute 18,5 miliardi per digitalizzazione, telemedicina e assistenza territoriale
Sesta e ultima missione è “Salute” con 19,5 miliardi. Serviranno per implementare servizi di assistenza di prossimità sul territorio, con l’attivazione di 1.288 Case di Comunità e 381 Ospedali di Comunità. Potenziata anche l’assistenza domiciliare per raggiungere almeno il 10% degli over 65 e la telemedicina. E si procederà anche ad ammodernare i macchinari in dotazione agli ospedali con l’acquisto di 3.133 nuove attrezzature.
Necessarie riforme per il fisco, la giustizia e burocrazia
Il PNRR elenca anche una serie di riforme necessarie nei campi del fisco, della giustizia e della burocrazia, come chiesto da da Bruxelles. “La riforma della Pubblica Amministrazione affronta i problemi dell’assenza di ricambio generazionale, di scarso investimento sul capitale umano e di bassa digitalizzazione.
Il Piano prevede investimenti in una piattaforma unica di reclutamento, in corsi di formazione per il personale e nel rafforzamento e monitoraggio della capacità amministrativa” si legge nel comunicato.
“La riforma della giustizia interviene sull’eccessiva durata dei processi e intende ridurre il forte peso degli arretrati giudiziari.
Il Piano prevede assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti e rafforza l’Ufficio del Processo.
Sono previsti interventi di revisione del quadro normativo e procedurale, ad esempio un aumento del ricorso a procedure di mediazione e interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo.
Il Piano prevede inoltre interventi di semplificazione per la concessione di permessi e autorizzazioni, e sul codice degli appalti per garantire attuazione e massimo impatto agli investimenti”.
Per quanto riguarda il fisco, il Governo sarebbe orientato alla creazione di un Codice Tributario con regole stabili nel tempo, che garantisca la progressività e l’equilibrio dei conti. In questo modo riordinerà quegli interventi urgenziali che si sono susseguiti nel corso degli anni. Previsto un potenziamento dell’Agenzia delle Entrate con 2.000 nuove assunzioni per combattere l’evasione. Non solo, l’Agenzia schiererà nuove armi per combattere l’evasione fiscale. “In questa prospettiva, l’Italia ha intenzione di intensificare l’attività di analisi dei dati a disposizione dell’Agenzia delle entrate che consenta di individuare preventivamente o tempestivamente posizioni da sottoporre ad accertamento fiscale. Pertanto, verranno realizzati e potenziati progetti di analisi avanzata dei dati per poter aggredire il tax gap attraverso applicazione di tecniche sempre più avanzate come intelligenza artificiale, machine learning, text mining, analisi delle relazioni“.
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