Nba, Klay day da sogno: “È stato vicino a vincere un titolo”
Due anni e mezzo dopo la Nba riabbraccia Klay Thompson in un Chase Center vestito a festa. 17 punti e giocate da fuoriclasse, Klay is back!
13 Giugno 2019, gara sei delle Nba Finals contro Toronto. Golden State sta per perdere l’occasione di entrare ancor di più nella storia del gioco come la miglior squadra di sempre e per la prima volta l’anello finirà al di fuori del territorio americano. Quella sera però, gli Warriors perderanno molto più di un campionato. Klay Thompson, già in precaria condizioni fisiche, nel tentativo di schiacciare poggia male la gamba sinistra a terra. Il dolore è fortissimo ma da “Warriors” qual è, Klay rimane in campo e fa 2/2 ai liberi ma è evidente che qualcosa non vada e il numero 11 viene accompagnato dai compagni negli spogliatoi. Il day after è tremendo, la diagnosi ancora più. Rottura del legamento crociato e stagione 2020 conclusa prima ancora di iniziare.
La stagione 2019/2020 è un disastro, ma la prospettiva è quella di riavere gli Splash Brothers a pieno servizio a partire da novembre 2020. Ad una settimana dal rientro però, il tendine d’Achille di Klay cede. L’infortunio peggiore per un giocatore di pallacanestro, lo stesso che ha fermato KD in quella stessa serie contro Toronto. La frustrazione è palpabile: “Ho accettato il primo infortunio con frustrazione, certo, ma conscio del fatto che rientrasse nelle dinamiche del gioco. L’infortunio al tendine d’Achille – confesserà Thompson – mi fece piombare nel baratro. Il duro allenamento portato avanti per un anno e mezzo venne completamente vanificato. Non penso di aver vissuto un giorno peggiore di quello in tutta la mia vita“.
Klay day, il tempo si è fermato
La notizia era ormai nell’aria da diverse settimane, il ritorno del numero 11 era atteso di più del Natale da tutta la Nba. Due anni e mezzo dopo l’ultima volta sono tanti, ma coach Kerr era stato categorico: “Quando Klay tornerà, partirà da subito in quintetto“. Detto fatto. In un Chase Center vestito a festa Klay Thompson ha ripreso da dove aveva lasciato, come se il tempo si fosse fermato a quel giugno 2019. Quello stesso destino beffardo che lo aveva tenuto lontano dal suo più grande amore, ha voluto che il primo canestro dei suoi sia stato proprio il suo.
Triple, schiacciate, assist e giocate da fuoriclasse in 20 minuti di puro agonismo. Alla sirena sarà Curry il migliore dei suoi ma, per una sera, gli occhi sono tutti puntati sul numero 11 incredibilmente tornato già ad altissimi livelli. Ci vorrà del tempo per vederlo in una condizione fisica ottimale, ma la classe è quella di sempre. Sono 17 i punti messi a segno con 7/18 al tiro e 3/8 da tre punti, facendo saltare in piedi tutto il Chase Center dopo una tonante schiacciata nel traffico. Golden State vince, si riprende il primato ad Ovest e lancia un messaggio preciso a tutte le pretendenti all’anello: Klay è tornato, gli Splash Brothers sono tornati e non si fermeranno d’avanti a nessuno.
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