Cosa cambierà con la fine dello stato di emergenza dal 31 marzo
Dal 31 marzo termina lo stato di emergenza. Vediamo insieme cosa cambierà dopo questa data in materia di mascherine e vaccini
Con il 31 marzo 2022 si confermerà la fine dello stato di emergenza, quello iniziato nel 2020 quando Giuseppe Conte, l’allora Premier, dichiarò il 31 gennaio l’entrata in vigore del provvedimento in seguito “all’insorgere di patologie dovute ad agenti virali trasmissibili”.
Ci sarà un ritorno alla vita pre-covid dopo la dichiarazione della fine dello stato emergenziale? Non è ancora ben chiaro, ma di certo ci saranno dei cambiamenti principalmente in ambito di assegnazione di incarichi riguardanti il rifornimento di dispositivi di protezione individuale, ventilatori polmonari etc.
Già da domani. 11 febbraio 2022, in tutte le regioni italiane decadrà l’obbligo di indossare la mascherina, provvedimento di cui si avvarranno tutte le regioni tranne la Campania, che in seguito ad un’ordinanza del Presidente De Luca emanata nella giornata di ieri, sarà fatto obbligo di continuare ad indossare la mascherina fino a fine febbraio “sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato – ad es. nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento – nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, anche all’aperto, e nei contesti di trasporto pubblico all’aperto quali traghetti, battelli, navi”.
Per quanto riguarda la decadenza dell’obbligo delle mascherine nei luoghi chiusi si era pensato al 31 marzo 2022, ma l’esecutivo si riserverà di valutare l’andamento della situazione epidemiologica per valutare l’entrata in vigore effettiva della decisione, sebbene si ipotizzi con maggiore probabilità l’utilizzo delle mascherine all’aperto ancora per diverse settimane.
Per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini, si penserà di affidare gradualmente la gestione non più ai grandi hub vaccinali, ma agli ospedali, ai pediatri e medici di famiglia. Non ci sono al momento cambiamenti per quanto riguarda l’obbligo vaccinale per gli over 50, così come per i lavoratori, che dovranno accedere al luogo di lavoro esclusivamente con il green pass che attesti la somministrazione dell’intero ciclo vaccinale o essere guariti da covid.
Resterà ancora a carico del Ministero della Salute l’acquisto dei vaccini e di tutti gli altri farmaci, come quelli antivirali per combattere le patologie da covid19.
Finirà anche il commissariamento della gestione dell’emergenza sanitaria affidata attualmente al Generale Figliuolo e si opterà per l’affidamento dell’incarico ad una struttura di missione ad hoc a Palazzo Chigi o eventualmente si vaglierà l’ipotesi di affidare il compito dell’acquisto degli strumenti tecnici per supportare le TI alla Protezione Civile.
Termina anche il lavoro del Comitato Tecnico scientifico con la fine dello Stato di Emergenza, mentre sulla delicatissima questione del Green Pass il Governo non si è ancora espresso, ma sembra che rimarranno in vigore le norme che lo disciplinano.
Ma guardiamo nel dettaglio la bozza di una road map, quella che rappresenta una graduale uscita dallo stato di emergenza.
Dal 7 febbraio sono entrate in vigore le nuove norme su scuola, vaccinati e Green Pass approvate il 2 febbraio dal Consiglio dei Ministri. La quarantena per i positivi al covid nelle scuole di ogni ordine e grado si ridurrà da 10 a 5 giorni e la Dad solo per i non vaccinati, ad eccezione della fascia 0-6 per i quali vige il divieto della vaccinazione. Negli asili nido e d’infanzia scatteranno i provvedimenti di quarantena solo dai 5 casi in su, si potrà indagare su eventuale positività anche con un semplice tampone “autosomministrato”, mentre verrà attivata la Dad per i non vaccinati nelle scuole primarie dal quinto caso in su, nelle secondarie dal secondo. Per ritornare in classe basterà l’autocertificazione di negatività dopo aver effettuato un tampone molecolare o antigenico.
Nelle zone rosse decadranno tutte le eventuali restrizioni per chi ha completato il ciclo vaccinale, che invece resteranno in vigore per i non vaccinati.
Il Green Pass che ad oggi aveva validità per 6 mesi, avrà durata illimitata per chi è vaccinato con tutte e tre le dosi o è stato contagiato da covid. Chi è stato contagiato dopo la prima dose potrà avere un green pass valido solo per 6 mesi.
Dal 15 febbraio invece entrerà in vigore l’obbligo del Super Green Pass per i lavoratori dai 50 anni in su, che dovranno esibirlo sul luogo di lavoro, pena la sospensione dell’incarico senza retribuzione, ma senza licenziamento. Previste multe da 600 a 1500 euro per chi tenterà di evadere la norma.
Fino al 28 febbraio invece gli studenti che dovranno fare auto sorveglianza potranno usufruire del test di controllo gratuitamente.
Il 15 giugno invece termina l’obbligo del vaccino per gli over 50 secondo quanto deciso al momento dal decreto di inizio gennaio.
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