Turchia – Russia, altissima tensione
Turchia propone un incontro Erdogan-Putin, ma il Cremlino rifiuta finché non riceve le scuse ufficiali per l’abbattimento del veivolo russo
[ads1] Il clima è teso fra i due paesi, la Russia rinuncia alle collaborazioni navali con la marina turca, mentre da Ankara ( Turchia ) vengono sospesi i voli diretti in Siria. Il presidente Erdogan lancia una serie di accuse e avvertimenti nei confronti del governo russo, affermando che quest’ultimo supporta – a suo dire – un regime come quello siriano, lottando contro gruppi di opposizioni che godono di una legittimazione internazionale con il pretesto di combattere l’Isis. In gran parte dei casi si tratta di fazioni il cui ruolo è la destabilizzazione dell’area nordafricana e mediorientale, un ruolo simile a quello dello Stato Islamico, se pure non paragonabile in termini di risorse militari ed economiche.
“Strumentalizzare la scusa dell’incidente aereo per maltrattare i nostri connazionali in territorio siriano, come l’attacco ai camion commerciali, significa scherzare col fuoco” continua Erdogan nel proprio discorso di accusa. Il presidente turco ha fatto inoltre richiesta al Cremlino per una conversazione telefonica con il premier russo, il quale ha rifiutato per la mancanza di sensibilità e di rispetto di Ankara nel porgere le dovute scuse per l’accaduto.
La tensione è aumentata anche e soprattutto sul fronte militare nel Mar Nero, regione in cui sono finora avvenute le esercitazioni navali congiunte tra i membri della marine russo-turca. Come afferma il presidente della Commissione di Difesa Vladimir Komoiedov, si tratta di una decisione/reazione allo spiacevole torto subito dalla Turchia. Tra le altre drastiche e reciproche misure adottate dai rispettivi governi, vi è la sospensione dei voli turchi diretti nel territorio siriano, al fine di evitare nuovi possibili incidenti, provvedimento in vigore fino al momento in cui non si sarà ristabilito un dialogo tra i due Paesi. In secondo luogo, la Russia ha annunciato l’adozione di severe misure nei confronti dell’economia turca, ovvero controlli più severi dei suoi generi alimentari, che secondo il Cremlino non rispettano le norme sanitarie per il 15%, il blocco del traffico turistico, oltre quello energetico della fornitura del gas, e il possibile rifiuto moscovita a una collaborazione per la costruzione della centrale nucleare di Akkuiu.
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