Francia: scontri e arresti dopo l’approvazione della riforma delle pensioni
Notti di scontri in tutta la Francia. A Parigi centinaia di arresti

Sono settimane di scontri in Francia, intensificati dopo che la riforma delle pensioni è stata approvata dopo due mozioni di sfiducia bocciate. Ora dovrà passare al consiglio costituzionale dove, secondo Le Figaro, sarebbe già stata depositata una richiesta di referendum, firmata da 250 deputati e senatori e presentata alla presidente dell’Assemblea Yael Braun-Pivet.
Questo ha provocato un malcontento generale scaturito in una notte di fuoco in tutta la Francia. I manifestanti sono scesi nelle strade di Strasburgo, Lione, Tolosa, Digione, Lille e Parigi. Proprio nella capitale la situazione è degenerata: 140 persone sono state fermate dalla Polizia e undici agenti feriti mentre i manifestanti urlavano a gran voce ‘Macron dimettiti‘.
“Decine di persone sono state arrestate in modo violento. Esigiamo la fine immediata degli arresti“, ha protestato il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon.
La riforma prevede l’innalzamento graduale dell’età di uscita dal lavoro a 64 anni, contro i 62 attuali, a partire dal 2030, cioè fra 7 anni. Nel frattempo l’età salirà gradualmente di 3 mesi ogni anno. In più, c’è anche l’innalzamento dell’importo minimo della pensione: 1.200 euro.
Non è passata nessuna delle due mozioni di sfiducia presentate, dunque la riforma risulta adesso adottata. La prima mozione, quella trasversale, non è stata approvata per soli 9 voti. Non ha raccolto i 287 voti necessari per far cadere il governo, fermandosi a 278 voti favorevoli.
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