Mihajlovic, il Bologna ha pagato lo stipendio dopo la morte
Arianna Rapaccioni, moglie di Mihajlovic, ha raccontato il bellissimo gesto del Bologna. E ha raccontato della forza di suo marito
Un racconto che narra, da un lato, la forza di un uomo e dall’altra la riconoscenza che può offrire il mondo dello sport. La vicenda legata a Mihajlovic, ex tecnico del Bologna deceduto nel 2022 a causa di una leucemia mieloide acuta, è sicuramente tra le più commoventi del mondo del calcio. La moglie, Arianna, ha ricevuto un gesto davvero bellissimo per mano dell’ultima squadra allenata da Sinisa, ovvero quella bolognese.
Infatti, il Bologna ha continuato ad onorare il contratto che li teneva legati a Sinisa Mihajlovic fino alla sua scadenza naturale, avvenuta dopo la morte dell’ex allenatore. In un’intervista al Messaggero, Arianna aveva detto quanto il tecnico ci fosse rimasto male per l’esonero.
Arianna Rapaccioni ha detto: “Sinisa non se lo aspettava e ci è rimasto molto male, d’altronde lo aveva anche detto. Non si sarebbe mai dimesso, voleva continuare perché la sua voglia di lottare era unica. Il Bologna ha scelto un’altra strada e non posso giudicare. Il Bologna ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto. Un gesto straordinario, che in un momento di sbandamento mi ha dato delle sicurezze. Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti, Di Vaio: nessuno mi ha dimenticato, una società speciale e una città speciale. Anche con Sabatini c’era un rapporto pazzesco.“
Anche la comunità di Bologna si è mostrata solidale: “Ci era entrata nel cuore ancora prima della malattia. E durante il percorso di sofferenza è diventato un amore viscerale: le settimane in ospedale, la sofferenza al campo di allenamento. Tutto condiviso con gente meravigliosa.“
Una storia che nobilita il valore del calcio e dello sport.
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