Gli Incredibili, una “normale” famiglia di supereroi
Regia di Brad Bird, uno dei registi d’animazione migliori al mondo. La Pixar nel 2004 presentava “Gli Incredibili”. Una “normale” famiglia di supereroi che prende spunto dai fumetti e dalle commedie come la Marvel. Una pellicola con lo spessore solito della Pixar, comica ma al tempo stesso riflessiva. Anche un supereroe ha dei sentimenti, e da grandi poteri derivano grandi responsabilità
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Stavolta, e per la prima volta, i veri protagonisti della narrazione Pixar diventano gli essere umani. Gli umani visti come esseri speciali, con grandi poteri e potenzialità. Con l’ispirazione dei grandi fumetti dei supereroi (con continui riferimenti a personaggi come SuperMan, i Fantastici 4 ed altri ancora) la Pixar fa centro un’altra volta. Ottenendo il secondo premio come miglior film d’animazione grazie alla regia di Brad Bird.
La vita del supereroe potrebbe sembrar semplice e banale: tanta gloria e tanto anonimato. Invece la Pixar ribalta tutti questi luoghi comuni, ed ancora una volta lo fa nei primissimi minuti del film. I supereroi vengono accusati dal popolo. Creano confusione, danni, ed entrano in conflitto con l’intero Stato. Così accade a Mr. Incredibile (il protagonista) che salva un uomo suicida.
“Per quante volte si salvi il mondo, si torna sempre a finire nei guai”
E si ci ritrova a salvare persino chi non voglia essere salvato. Mr. Incredible viene accusato dinanzi alla giustizia, ed i supereroi sono costretti a nascondersi, a mascherare ancora di più la loro identità. Diventare normali e vivere nella comunità limitandosi, vedendosi costretti a risolvere i grandi dilemmi della vita, anche quotidiana, senza far uso dei propri super-poteri. Un dilemma che affligge anche i figli di Mr. Incredible (Bob nella versione normale) e di Elastigirl (Helen, ridotta a casalinga e mamma). I giovanissimi Flash e Violetta, a dura prova con la convivenza nelle scuole “normali” dove i loro poteri non possono suscitare scalpore. Il primo è dotato di una supervelocità, la seconda ha il potere di creare campi magnetici e di rendersi invisibile.
E’ proprio così che si sentono i due fanciulli. Il primo ad un ritmo di vita troppo estremo rispetto agli altri. La seconda invece, si sente invisibile in mezzo a gente che non è come lei. Loro sanno di avere qualcosa in più, perché se tutti fossero speciali sarebbe come se nessuno lo fosse davvero. Scopriremo invece di come la Pixar riuscirà a descrivere ogni personaggio con assolute peculiarità, rendendo tutti davvero speciali, tutti a modo loro, originali.
“Creano sempre nuovi modi per celebrare la mediocrità”
E tutto ciò che è veramente speciale è costretto a nascondersi. Ma l’animo da supereroe di Bob (in primis) prenderà il sopravvento. Epica la scena in cui segretamente riceve un invito a combattere un misterioso quanto pericoloso macchinario.
Bob accetta la sfida. Nel frattempo la splendida sceneggiatura Pixar trasforma quello che all’apparenza sembrava un normale ufficio di lavoro in una stanza che splende di ricordi gloriosi e di tute da supereroi. Bob torna a vivere nella sua “normalità”, salvando il mondo.
Lo seguiranno ben presto la moglie ed i figli in una nuova avventura ricca d’azione e sentimenti. Ma per farlo anche loro dovranno imparare a ricontrollare i propri poteri.
Perché, alla fine, chiunque non attende altro che accada qualcosa di spettacolare. Come esclama il bimbo in bicicletta quando si aspetta che Bob sollevi l’automobile e la frantumi contro qualcosa. Un’attesa che ogni essere umano normale deve avere, aspettare e cercare lo straordinario.
La Pixar crea raramente un antagonista, eppure stavolta ci riesce, e lo fa alla grande.
Basti dare un’occhiata ai capitoli precedenti (Toy Story in primis) in cui la Pixar ci ha fatto capire che non serve necessariamente un antagonista per darci una morale. Eppure stavolta la Pixar va oltre e crea Buddy, alias Sindrome. Il fan numero 1 di Mr. Incredible che per ripicca ridisegna un’isola vulcanica per innescare una trappola a Bob e tutti gli altri supereroi ancora in vita. Vuole distruggere la popolazione e ricrearla a suo piacimento.
Donare i poteri a tutti in modo che se tutti saranno speciali, nessuno lo sarà più così tanto.
Eppure, alla fine, non servono grandi poteri per fare grandi cose. Ce lo fa capire la famiglia “Incredibile”.
Basta puntare su se stessi ed avere il coraggio per affrontare le proprie paure. I superpoteri rispecchiano la personalità dei personaggi:
- Bob è il classico padre di famiglia, e per proteggere quest’ultima, ha una superforza. Come un padre che abbraccia a sè l’intera famiglia che ama.
- Helen è una mamma che ha mille cose da fare tra casa e figli. Ha dunque il dono dell’elasticità per badare a tutte le avventure di una mamma.
- Flash è il classico ragazzino irruento e birbante. Corre a più non posso ed è competitivo con tutti.
- Violetta è l’adolescente timida ed in guerra con se stessa, e non sa approcciarsi coi ragazzi. Le sue paure la portano ad isolarsi, creando un campo magnetico attorno che potremmo paragonare all’autodifesa di tutte le ragazze insicure.
- Siberius, amico della famiglia “Incredible” ha il dono di congelare l’acqua e l’aria intorno a sè, ed è epica la frase che dice ad uno sbirro. “Se mi muovo che fai, mi freddi?“
“Nessun supereroe col mantello!”
La stilista Edna invece, prevede la sconfitta di Sindrome, sconsigliando a Bob una tuta col mantello. Sindrome infatti viene risucchiato dall’elica del proprio veicolo a causa del mantello. Questa e tante altre piccole chicche che rendono “Gli Incredibili” una pellicola da gustare per tutta la famiglia. Speciale o normale che sia.
Perché, come tutti sappiamo, dentro di noi c’è sempre qualcosa di fuori dall’ordinario. Ed è vero, se tutti fossimo speciali, sarebbe come dire che non lo sia realmente nessuno. Ma ognuno ha bisogno di un potere diverso per le sfide che nella vita è costretto ad affrontare.
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