Aldo Moro, 43 anni dalla strage di via Fani. Le parole di Mattarella
43 anni fa la strage di via Fani, in cui si è consumato il rapimento di Aldo Moro e l’uccisione della sua scorta da parte delle Brigate Rosse
Sono trascorsi 43 anni da quel terribile 16 marzo, una giornata buia per l’intera nazione. Le Brigate Rosse, che tenevano sotto scacco la politica italiana e non solo, hanno portato avanti un agguato in via Fani ai danni di Aldo Moro e della sua scorta. La finalità è stata quella di rapire il politico, uccidendo la sua scorta. Nell’agguato persero la vita Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino. In questa occasione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso ancora una volta il suo vivo cordoglio.
“Ci separano – dice Mattarella – quarantatré anni dal disumano assassinio in Roma, ad opera dei terroristi delle brigate rosse, di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino. Difensori dello Stato di diritto, della libertà e della democrazia della Repubblica, pagarono con la vita il mandato loro affidato di proteggere Aldo Moro, statista insigne, presidente della Democrazia Cristiana, il cui calvario sarebbe durato sino al successivo 9 maggio quando il suo corpo venne fatto ritrovare in via Caetani“.
Continua poi Mattarella: “Lo sprezzo per la vita delle persone, nel folle delirio brigatista, lo sgomento per un attacco che puntava a destabilizzare la vita democratica italiana,- afferma Mattarella – rimangono una ferita e un monito per la storia della nostra comunità. Sono vite strappate agli affetti familiari da una violenza sanguinaria, sono lacerazioni insanabili. Alle vittime va un pensiero commosso e ai familiari la solidarietà più intensa, che il trascorrere degli anni non ha mai indebolito”. Da quel triste giorno, la Repubblica “venne privata, in quell’agguato, di uno dei leader più autorevoli e capaci di visione. Il corso della storia repubblicana ne fu segnato. In quei terribili giorni si fece strada un forte sentimento di unità, diffuso nel Paese e che fu decisivo per isolare le bande del terrore, per respingere i loro folli progetti e le insinuazioni della loro propaganda. Una unità che si tradusse in più avvertita responsabilità verso il valore delle istituzioni democratiche, garanzia delle libertà scolpite“.
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