20 Giugno 2022 - 17:56

Allarme siccità e cuneo salino troppo alto nel Po. Cosa accade?

I Ministri hanno deciso di riunirsi per discutere e prendere provvedimenti in merito all'allarme siccità sollevato dagli osservatori

allarme siccità

Un nuovo allarme siccità riguardante le acque dei fiumi si sta palesando sempre più nella penisola, in particolare nel il Fiume Po. L’osservatorio ha già reso noto che per il Po si tratta di un allarme con codice rosso, ma nonostante tutto si è deciso di continuare ad irrigare. La commissione che si è riunita per affrontare la problematica, ha deciso di ridurre i prelievi del 20%, ma di continuare ad irrigare ma di garantire la risorsa d’acqua anche al Delta.

Poichè si tratta di una questione abbastanza delicata, bisognerà adottare anche dei provvedimenti a livello politico e per tale ragione è prevista a breve un incontro tra i ministri del Mipaaf, Mite, Mef, Affari Regionali. Si intende discutere della questione, ha dichiarato il Ministro Patuanelli delle Politiche Agricole, il 22 giugno 2022 dove le misure da adottare per contrastare il fenomeno saranno all’ordine del giorno.

L’obiettivo per affrontare il problema della siccità è quello di dare precedenza all’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione e l’uso umano, mettendo a disposizione le risorse del Pnrr e creare nuovi invasi. Inoltre a peggiorare la situazione è stato il cuneo salino che ha raggiunto i 21 kilometri: poichè la portata è troppo debole, l’acqua salata del mare è risalita lungo il fiume, rendendo le acque non più adatte all’irrigazione. La situazione peggiore per il Po è stata registrata a Pontelagoscuro, nei pressi della città di Ferrara, è con una portata di 180 metri cubi al secondo, sintomo di uno stato di “estrema gravità idrica”.