27 Gennaio 2022 - 17:41

Ana Mena:”L’amore per la musica italiana me l’ha trasmesso mio padre”

Dopo il Festival, due album e una serie su Netflix: "Sogno di girare una fiction in Italia", confida Ana Mena

Ana Mena

“Quando quattro anni fa ho iniziato il mio percorso musicale in Italia, non mi aspettavo tutto questo successo”. Ventisei dischi di platino dopo, Ana Mena cerca la consacrazione definitiva partecipando alla kermesse musicale più amata e seguita del nostro Paese: “Il Festival di Sanremo lo guardo da sempre, e per diverso tempo ho provato a parteciparvi (…) E’ stato mio padre a trasmettermi l’amore per la musica italiana, facendomi conoscere artisti come Mina, i Matia Bazar e i Ricchi e Poveri”.

Sul palco dell’Ariston, la nuova reginetta delle hit estive – che ha iniziato il suo percorso artistico come attrice e cantante a soli 11 anni, lavorando addirittura con un maestro come Pedro Almodovar – presenterà “Duecentomila ore”, scritta per lei da Federica Abbate, Zef (che cura anche la produzione del brano) e Rocco Hunt: “L’ho conosciuto due anni fa ad una festa di Natale (…) Gli ho detto che mi piacevano molte sue canzoni e che mi sarebbe piaciuto fare qualcosa insieme. Due mesi dopo lavoravamo su A un passo dalla Luna”.

Fuori dalla comfort-zone dei tormentoni estivi, il tandem Rocco Hunt – Ana Mena si ricomporrà anche sul palco di Sanremo 2022,dove lei sarà griffata Giuseppe Magistro,  nella serata delle Cover: “Faremo un medley che include Il Mondo, Figli delle Stelle e Se mi lasci non vale”.

Dopo il Festival, e comunque entro il 2022, Ana Mena pubblicherà due album, uno in spagnolo ed uno in italiano: “Per quello in italiano sto lavorando al fianco di una serie di professionisti incredibili”, anticipa, “Credo sarà un lavoro che vi sorprenderà perché mostra un lato di me diverso rispetto a quello che avete sentito finora, più intimo.”.

E sempre nel corso del 2022, arriverà  su Netflix una nuova serie originale spagnola che la vedrà tra i protagonisti (il titolo italiano dovrebbe essere Benvenuti in Paradiso, ndr.) “Mi piace che tutte le cose che faccio come attrice abbiano una qualche connessione con la musica, perché senza sarei persa, e spero che anche questo lavoro vi conquisti (…) Sogno di fare una fiction in Italia, per me sarebbe una grande sfida soprattutto per la lingua”.

Ana Mena:”L’Eurovision? Sarebbe un regalo”

Tornando al Festival, Ana Mena anticipa che Duecentomila Ore è “un brano speciale. Parla di una storia d’amore che si consuma velocemente (…) Se fosse un colore, probabilmente sarebbe un rosso intenso. Funziona per il contrasto che c’è tra una base sensuale e una melodia malinconica, che ti resta in testa fin dal primo ascolto”.

Potrebbe conquistare anche la platea eurovisiva bissando il successo internazionale dei Maneskin? “Sarebbe bellissimo, ma al momento sono concentrata sulla prima esibizione. Provo un mix di emozioni che è difficile spiegare a parole: ho molta paura di emozionarmi prima di cantare, mi è già successo alle prove, ma allo stesso tempo sono felicissima di fare questa esperienza”.

Scongiurato dunque il rischio di un incidente diplomatico con la Spagna in caso di una sua vittoria in Riviera? “Rappresenterei l’Italia come segno di gratitudine nei confronti di un pubblico che mi ha dato tanto amore. E sono sicura che sarebbe un orgoglio anche per la Spagna, oltre a dimostrare che il legame tra le tradizioni musicali di questi due Paesi è ancora vivo”.