14 Marzo 2020 - 12:45

Ancelotti: “E’ una tragedia, il calcio adesso non conta”

Ancelotti

Dall’Inghilterra, Carlo Ancelotti parla dell’emerenza legata al Coronavirus: “Qui non hanno capito quanto è grave la situazione”

“Il calcio in questo momento conta zero”. Apre con queste parole Carlo Ancelotti, tecnico dell’Everton, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L’emergenza Coronavirus negli ultimi giorni ha paralizzato il mondo dello sport. L’Inghilterra è stata una degli ultimi paesi a sospendere il campionato, ma a sentire il tecnico italiano, non si è ancora resa conto di quanto sia grave la situazione.

“In queste ore per me il calcio conta zero e mi dà quasi fastidio parlarne, di fronte alla tragedia alla quale stiamo assistendo. Ci troviamo a fare i conti con una pandemia, una situazione che nessuno di noi aveva mai vissuto fino ad oggi. Il bollettino dei morti dell’Italia è terribile.

Ho seguito in televisione con attenzione la conferenza stampa del premier britannico. Mi pare che quassù non si siano ancora resi conto della gravità della situazione. La vita continua a scorrere con una certa regolarità. Eppure ho letto le dichiarazioni di uno dei consiglieri scientifici di Johnson, Patrick Vallance, secondo il quale il sessanta per cento dei britannici nel contrarre il Coronavirus svilupperà l’immunità di gregge”.

Ogni sera leggiamo un bollettino di guerra. In un giorno sono scomparse altre duecentocinquanta persone. La priorità è concentrarsi su questa lotta, tutto il resto non conta. Chi può sapere che cosa accadrà? Noi, in teoria, dovremmo rimetterci al lavoro il 22 marzo, ma se la situazione generale dovesse peggiorare, come si può pensare alla ripresa del lavoro?

Non conteranno le esigenze del calcio, ma la salute delle persone. Se ancora il Coronavirus sarà in piena esplosione, il calcio non potrà ripartire. Come si concluderà la Premier? Con estrema sincerità, l’argomento non mi interessa. Il calcio, di fronte alla vita e alla salute, va messo da parte.

L’Italia è stata costretta a capire che, in questo momento, basta con le cazzate e con le leggerezze. Bisogna rispettare le direttive e ascoltare chi ha la competenza per emanare delle regole. Ci sono ordini ben precisi e vanno eseguiti. Bisogna rispettare se stessi, gli altri e le persone che sono al fronte in questa guerra. Provo profondo rispetto e ammirazione per medici, infermieri, volontari”.