Anna Karenina: una donna controcorrente
Anna Karenina e il coraggio di una donna
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Emblema del realismo, oggetto di critiche e controversie quanto di stupore e sorpresa, stiamo parlando del noto romanzo dello scrittore russo Lev Tolstoj: Anna Karenina.
Il libro ha ispirato registi e sceneggiatori. Varie negli anni sono state le pellicole che hanno raccontato la sua storia. Dal cinema con il film del 2012 di Joe Wright, al piccolo schermo con la miniserie interpretata da Vittoria Puccini per la regia di Christian Duguay.
Ma cosa spinge direttori di ogni tempo a parlare di questa donna? Magari la fragilità e, allo stesso tempo, la forza che la contraddistingue. Tolstoj scrive di una donna fuori dagli schemi. Una figura è quella di Anna Karenina che incarna perfettamente lo spirito di ogni donna. Ma dietro questa figura si cela tutta la sofferenza di un essere umano solo e incompreso. Una donna comune a tante e pure così diversa.
Ambientata nella Russia ottocentesca, la storia di una signora dell’alta borghesia che conduce una vita normale. Un’esistenza troppo convenzionale e insulsa per una donna come Anna Karenina. Una quotidianità che però viene spazzata via da un incontro, quello con Vronskij, di cui la donna s’innamora perdutamente a tal punto da mettere in discussione la sua vita e il suo matrimonio con Karenin. Ciò che cerca Anna è di raggiungere la sua felicità, di seguire il suo cuore, di assecondare il suo amore.
La passione che coinvolge i due non può esistere, non per la società del tempo. La donna, anticonvenzionale per reprimere i suoi sentimenti e il suo istinto, ma ancora troppo giovane per sopportare le voci della gente e i pettegolezzi, decide in nome della libertà, di suicidarsi buttandosi sotto un treno.
È così che si conclude uno dei romanzi più innovativi della letteratura russa. È così che che una donna sacrifica una vita che non avrebbe mai potuto avere, che non le apparteneva.
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