Annalisa e il suo Diluvio Universale
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Terza partecipazione al Festival di Sanremo per Annalisa con il brano il Diluvio Universale. Il brano è un diluvio di parole e un modo per definire l’amore
[ads1] Annalisa Scarrone, dopo i successi di Una Finestra tra le stelle, torna sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo 2016 per la terza volta con un nuovo brano: Il Diluvio Universale. La cantautrice savonese, nonostante la sua discrezione e riservatezza, ha dimostrato nell’ultimo periodo di essere un’artista completa, cimentandosi anche nel mondo della Tv e del cinema con la conduzione del programma televisivo su Italia1: Tutta colpa di Eneisten e Quelli della Cern, e partecipando al film di Maurizio Casagrande: Babbo natale non viene dal nord.
Il Diluvio Universale è un brano scritto da Annalisa e Diego Calvetti. Una canzone adulta, un pezzo difficile che dimostra la maturità artistica di Annalisa, con un testo significativo, molto toccante e una grande estensione vocale, che riflette il talento e l’eleganza di Annalisa. Il Diluvio Universale, è una canzone che sfora dalle convenzionalità della kermesse sanremese e necessita di più ascolti per poter arrivare al pubblico. La canzone, parla di un abbandono sull’altare, un diluvio di parole, nel quale tutte le donne possono ritrovarsi, un modo ed un tentativo di definire l’amore in tutte le sue sfaccettature.
Ecco il testo de Il Diluvio Universale, la sua canzone in gara:
L’amore non è una colpa
Non è un mistero
Non è una scelta
Non è un pensiero
L’amore quello dei film
L’amore del «che segno sei?…»
C’è affinità, un aperitivo, chissà se mai…
Magari…qualcosa…qualcosa succederà
L’amore di questa notte
Non conta niente,
Anzi, sia maledetto
E maledettamente
Io non tornerò
Perché non hai futuro
E io ha già poco tempo per me stessa,
Figuriamoci per gente come te
E intanto prendo questa metropolitana
L’unica che sorride è una puttana
E allora io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E tu, che resti l’unico al mondo
Come una stanza da rifare,
Resti immobile all’altare,
Sei una canzone che non ho
Mai saputo cantare
L’amore succederà
O forse è già successo
Ma tu non l’hai visto
E lo vedi solo adesso
Ma stasera rimango a casa
A cucinare la vita
Come fosse un buon piatto da buffet
Lo so…l’amore è spudorato
L’amore è egoista
L’amore è un atto di necessità di te
E mentre sfoglio un altro stupido giornale
Penso che in fondo sia tutto regolare
E intanto io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E allora io preferisco sognare
Perché da qui la realtà si nasconde meglio che
Sotto il diluvio universale
E tu, dall’altra parte del mondo
Come una stanza da rifare,
Resti immobile all’altare,
Sei la canzone che non ho
Mai saputo cantare.
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