12 Febbraio 2016 - 14:28

Sanremo 2016, vincono gli Stadio, le pagelle della serata cover

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Tra errori e reunion durante la terza serata del Festival dominano le cover. Ecco le pagelle di ZON

[ads1] Terza serata del Festival dedicata alle cover e ai duetti. Sono i giovani però ad aprire le danze con altre due semifinali a eliminazione diretta. La prima sfida è tra Miele e Francesco Gabbani. Vince Miele ma c’è un problema tecnico in Sala Stampa. Nel corso della serata si scoprirà che il vincitore della prima sfida è Francesco Gabbani con Amen.

La seconda sfida vede fronteggiarsi Micheal Leonardi, nuova scommessa di Caterina Caselli, e  Mahmood. Non c’è gara, vince Mahmood con Dimentica.

È il momento delle cover. I big sono stati divisi in cinque gruppi da quattro.

Noemi – Dedicato 6 La cantante opta per una canzone “apparentemente” nelle sue corde, ma si brucia, non è facile reggere il confronto con la Bertè.

Dear Jack – Un bacio a mezzanotte 5 Da premiare la scelta coraggiosa di un brano lontano dal proprio repertorio. Peccano nell’esecuzione, un’esibizione senza infamia e senza lode.

 Zero Assoluto – Goldrake 7 Osano con una versione lenta della sigla del celebre cartone animato, riproposta con la leggerezza che da sempre contraddistingue il duo.

Giovanni Caccamo e Deborah Iurato  – Amore senza fine 4,5  Un omaggio a Pino Daniele, almeno questa era l’intenzione. Peccato che tra i due pare non esserci la giusta sintonia.

Patty Pravo e Fred De Palma – Tutt’al più  6,5 La cantante sceglie di interpretare se stessa, un’idea in perfetto stile Pravo. Nota stonata il rapper Fred De Palma che non riesce a reggere il confronto.

Alessio Bernabei con Benji e Fede A mano a mano 4 Un mostro sacro come Cocciante rivisitato in chiave bimbominkia. C’è davvero poco da aggiungere.

Dolcenera – Amore disperato 8 Difficile proporre una versione originale del successo di Nada. Dolcenera lascia tutti a bocca aperta con una performance degna di nota.

Elio e le Storie Tese – Quinto ripensamento 7,5 Poco da aggiungere, geniali e ironici come sempre.

Arisa – Cuore 8.5 Regge  a testa alta il confronto con Rita Pavone, canta con passione e con la delicatezza che da sempre la contraddisitigue.

Clementino – Don Raffae’ 9 Prova esemplare per il rapper partenopeo che sceglie un classico di De Andrè e lo esegue in modo perfetto. In una parola: rivelazione.

Rocco Hunt  – Tu vuo’ fa l’americano 6.5 Il rap e Carosone, scelta discutibile che, tuttavia, fa ballare l’Ariston e gli fa guadagnare un tripudio d’applausi.

Francesca Michielin – Il mio canto libero 8 Non fa che confermare il suo talento, nonostante la giovane età. Si commuove e commuove la platea.

Neffa e i Bluebiters – O’ sarracino 4 Un’esibizione che lascia davvero a desiderare, contro ogni aspettativa. Non convince affatto.

Valerio Scanu – Io vivrò (senza te) 7 Buona esecuzione, Scanu affronta Battisti con maggiore maturità rispetto al passato, ma non colpisce come la Michielin e ne paga il prezzo.

Bluvertigo  – La lontananza 5,5  Non manca l’originalità interpretativa, ma Morgan è decisamente sottotono.

 Irene Fornaciari – Se perdo anche te 6 Più che una rivisitazione è sembrata una mera esecuzione, mai una gioia è proprio il caso di dirlo.

Fragola – La donna cannone 8 Un brano impegnativo senza dubbio, il giovanissimo cantante ci regala un’interpretazione del tutto personale.

Enrico Ruggeri – A’ canzuncella 5,5 Un vero peccato. La scelta di cantare in dialetto napoletano, penalizza. Si rifarà con il suo brano in gara al Festival che è senza dubbio uno dei migliori.

Annalisa – America 7,5 Una scelta che non ci saremmo aspettati e questa volta fa centro, ottima interpretazione.

Stadio – La sera dei miracoli 8 Un omaggio a Lucio Dalla, quanto ha influito sulla vittoria la scelta del brano e quanto l’interpretazione? Chiacchiere a parte si aggiudicano il premio cover.

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