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Finisce in manette Francesco Paolo Arata, ex consulente per l’energia del Ministro degli Interni Matteo Salvini. L’accusa è di corruzione, intestazione fittizia e autoriciclaggio, secondo la Procura di Palermo e la DIA di Trapani.
Le accuse verso Arata sono state mosse a seguito di indagini sui suoi affari con Vito Nicastri, il “re dell’eolico” vicino al super-latitante Matteo Messina Denaro, e per alcune mazzette che sarebbero state girate ad un dirigente comunale.
Gli arresti sono scattati due mesi dopo l’invio dei primi avvisi di garanzia e perquisizioni. Le indagini sono state condotte dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo. Le richieste dei pm sono state poi accolte dal giudice per le indagini preliminari, il magistrato Guglielmo Nicastro. In mattinata sono stati poi posti i sigilli ad alcune società sempre nel campo eolico.
Continua, nel frattempo, l’indagine di Roma che vede coinvolti lo stesso Arata e Armando Siri, ex sottosegretario leghista, per una mazzetta di 30mila euro che Arata avrebbe girato a Siri per un emendamento favorevole ad aprire nuovi finanziamenti nel campo eolico, dove opera l’imprenditore.
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