Arnold Schwarzenegger operato al cuore: “Sto bene”
Arnold Schwarzenegger affronta la sua seconda operazione. Ripercorriamo la vita super ricca del culturista, attore e politico
Operazione al cuore per Arnold Schwarzenegger andata bene. Il Terminator è ricorso ad un intervento al cuore per la sostituzione di una valvola. A darne notizia sui social, dal letto d’ospedale, è proprio l’attore. “Grazie al team della Cleveland Clinic – scrive – ho una nuova valvola aortica da abbinare alla mia nuova valvola polmonare dal mio ultimo intervento chirurgico“.
Per Schwarzenegger, infatti, non si tratta del prima intervento: già un paio di anni fa era finito sul tavolo operatorio per la sostituzione di una valvola polmonare che gli era stata impiantata nel 1997 a causa di un difetto congenito.
“Mi sento benissimo – assicura Schwarzy – e ho già camminato per le strade di Cleveland. Grazie – conclude – ai medici e agli e infermieri che mi hanno assistito“. Insomma Arnold Schwarzenegger si conferma un duro a tutti gli effetti confermando le sembianze del personaggio che lo ha reso famoso: Terminator.
L’uomo più ben fatto del mondo
Arnold Schwarzenegger è l’esempio che i sogni si possono realizzare. Un’infanzia tra povertà e privazioni lo portano a costruire un sogno diventare l’uomo più ben fatto del mondo. Nasce il 30 luglio 1947 a Tahl, un paesino austriaco e la sua famiglia è molto povera. Il padre lo incoraggia a praticare sport ma ben presto il giovane Schwarzy si accorge di non essere portato per gli sport di squadra. Decide di avvicinarsi al body building allenandosi tutti i giorni nella propria casa non potendosi permettere di frequentare una palestra.
Quando confessò ai suoi genitori il suo desiderio loro lo disapprovarono chiedendogli cosa avrebbe fatto quando “avrà dei muscoli”. Lui rispose che sarebbe andato in America e che sarebbere diventato una star. E così è stato.
Il successo
Nel corso del 1961 conosce Kurt Marnul, l’ex Mr. Austria. Marnul rimane subito impressionato dai muscoli di quel giovane ragazzo e gli propone di allenarsi all’Atletic Union in Graz, una proposta talmente allettante che Schwarzy non può rifiutare. Intanto sopravviene l’obbligo del servizio militare, svolto nel 1965. Questa pausa lo rallenta negli allenamenti ma senza distruggere la sua carriera che dopo l’esperienza militare può finalmente decollare.
Vince il titolo di Mr. Europa Jr. e, poco dopo, all’età di 20 anni è nominato Mr. Europa. Non solo, sbaragliando tutti i concorrenti viene anche eletto Mr. Universo (gareggiando oltretutto con il suo idolo, Reg Park). Il suo sogno si realizza.
La carriera cinematografica
Arnold Schwarzenegger Strong
Ci sono due problemi a caratterizzare l’inizio della carriera di Schwarzenegger. Il suo cognome ed il suo forte accento tedesco. Al primo i produttori statunitensi ovviano con un emblematico “Strong”, cognome d’arte che lo accompagna per pochi anni. La complicazione linguistica viene risolta con il doppiaggio, come accaduto nel suo film d’esordio Ercole a New York (1969). Un B-movie dal risultato grottesco e quasi parodistico che conferma la collocazione attoriale del giovane Schwarzy: presenza scenica, fisico in bella mostra e poco altro. Ed è nei panni di uno scagnozzo che appare nella sua prima regia prestigiosa. Robert Altman lo sceglie per il cast del suo Lungo addio (1973). Un autentico campione (1976) e L’uomo d’acciaio (1977) confermano sin dal titolo la scia intrapresa nel corso degli esordi dal colosso austriaco.
Conan e Terminator
Per arrivare al primo grande successo di Schwarzenegger bisogna andare indietro nel tempo, sino alle civiltà barbariche di un selvaggio e arido mondo fantasy. Conan il barbaro (1982) rappresenta il primo caposaldo della sua carriera. Una produzione ambiziosa, la sceneggiatura di Oliver Stone e un eroe carismatico che vive di regole proprie, trasformano l’operazione in un film tutt’ora di culto.
Il 1984 non sarà soltanto l’anno del sequel Conan il distruttore (1984), ma anche e soprattutto di un punto di riferimento per la fantascienza in celluloide: Terminator (1984). James Cameron è alla sua seconda regia, ma ha già ben chiaro un profondo percorso di analisi sociologica di un mondo che entra in contatto con le macchine intelligenti. La data orwelliana propizia un film che funge da spauracchio, utile ad esorcizzare le potenzialità mostruose di mezzi capaci di portare sino alle derive dell’ autodistruzione umana. Il cyborg T-800 è il risultato dell’ibridazione tra umanità e tecnologia, un compromesso simbolo di un’epoca. Cameron trova il modo giusto per parlare al mondo dei new media e il successo è planetario. Gli ingredienti sono ancora una volta corpo imponente e poche parole, ma il carisma è una dote innata.
Schwarzenegger inizia la sua conquista dei box office mondiali nel corso della seconda metà degli anni ’80. Lustro che lo vedrà impegnato in ruoli da protagonista all’interno di produzioni action più o meno riuscite come Commando (1985), Codice Magnum (1986) e Predator (1987). I gemelli (1989) è un primo tentativo di rivisitazione del suo corpo statuario, messo a confronto con la goffaggine di Danny DeVito. Il risultato è una commedia gradevole e autoironica che non scalfisce il mito del soldato imperturbabile, ma al contrario lo connota di autoironia.
La carriera politica
Il nuovo millennio si apre con film che tentano, senza riuscirci, di rappresentare qualcosa di nuovo. Il Sesto giorno (2000) e Danni collaterali (2002) seguono la china di un cinema schiavo degli schemi delle rappresentazione spettacolare. Lo stupore del pubblico è il vero effetto speciale che viene a mancare. Cosi, alla vigilia del suo più importante incarico politico, Terminator 3 – Le macchine ribelli (2003) sembra quasi un congedo in grande stile. La critica è tiepida, il pubblico accorre in massa, ma alcuni fan giustificano l’abbandono di Cameron e rimangono perplessi. È il film dell’arrivederci al pubblico mondiale e del benvenuto ai californiani. Schwarzenegger viene nominato Governatore della California e durante il suo mandato, scaduto nel 2011, mostra posizioni politicamente sempre più moderate. Applica interventi progressisti sulle problematiche relative all’aborto, ai diritti omosessuali, con particolare attenzione al mercato delle armi. I detrattori lo accusano di populismo, mentre la mancata abolizione della pena di morte nel suo Stato, fa storcere il naso persino nella sua terra natia
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