Assalto al Congresso, bloccata la commissione d’inchiesta
Un’altra brutta pagina per i Repubblicani, arriva il no per l’inchiesta riguardante gli assalti al Congresso dello scorso Gennaio
Donal Trump non è più il presidente degli Stati Uniti, eppure esercita ancora un ruolo importante. Anche da dietro le quinte riesce a inquadrare e incanalare le scelte del proprio partito. Ieri i senatori repubblicani al Congresso americano hanno bloccato l’istituzione di una commissione di inchiesta sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso. Una vittoria per l’ala pro-Trump del partito.
Le votazioni al congresso sono state molto chiare ed esplicite e non lasciano dubbi: il partito Repubblicano è ancora il partito di Trump. Il voto finale in Senato ha visto 54 voti contrari alla commissione e 35 a favore, con sei repubblicani che si sono uniti ai democratici nel sostenere l’inchiesta. Undici senatori non hanno partecipato al voto. La soglia per il passaggio della legge era quella di 60 voti a favore.
“È una vergogna per il partito repubblicano“, ha commentato intervenendo in aula il leader della maggioranza democratica in Senato, Chuck Schumer, ricordando le vittime del 6 gennaio.
Il fatto
Il 6 Gennaio, a seguito della sconfitta alle elezioni presidenziali di Donald Trumo in favore dell’attuale presidente Joe Biden, i seguaci del Presidente uscente si radunarono a Washington in una delle manifestazioni più accese contro i risultati delle presidenziali del 3 Novembre. Durante l’assalto al congresso sono decedute 4 persone. Ma il fatto più eclatante di questa triste pagina della storia americana fu che Trump incitava anche i suoi seguaci ringrazandoli per l’amore che stavano mostrando. Sembra tutto surreale eppure a distanza di 5 mesi non si permette di indigare su chi siano i responsabili dei quelle morti.
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