Attentato contro il presidente Putin
Attentato contro il presidente Putin. Un drone esplode sul Cremlino. Mosca accusa l'Ucraina di attentato terroristico
Il Cremlino dichiara di voler vendicare l’attentato avvenuto per mezzo di droni contro il presidente Putin. Oltre ad accusare apertamente l’Ucraina di aver tentato di colpire il presidente russo, dichiara anche di voler rivendicare l’attacco, definito da Mosca terroristico e pianificato e compiuto alla vigilia del Giorno della Vittoria, ovvero la parata del 9 maggio, in cui si terrà una parata militare e a cui prenderanno parte anche ospiti stranieri.
L’attentato è avvenuto alle 2:27 della scorsa notte, cioè le 2:43 ora locale ed è stato pianificato, secondo le prime notizie diffuse dall’agenzia stampa Ria Novosti, dalle forze militari ucraine. Si è trattato di un’esplosione nel cuore del Cremlino, dove questo drone è esploso sotto la bandiera russa, davanti ai palchi allestiti con i colori nazionali per l’imminente parata.
Lo scopo era quello di trasmettere un senso di sfregio, di mettere spalle al muro l’immagine di un uomo forte quella che il nuovo Zar di Russia ha costruito su di sé per circa 20 anni e su cui poi poter fondare il suo potere.
La capitale sovietica era già da dicembre in allerta sull’eventualità che bombardamenti potessero colpire dall’alto, ma per mesi la Casabianca si è opposta a tale possibilità e la controffensiva russa aveva schierato contraerei armati con cannoncini a tiro rapido e missili terra-aria oltre ad usufruire di apparati per disturbare le frequenze di chi guida velivoli telecomandati. I raid dei grandi droni Tu-141 erano giunti all’aeroporto di Ryan, su palazzi e parchi cittadini a solo 200 km da Mosca.
Ora a fine marzo invece i rottami di alcuni Ukrjet UJ-22 sono stati ritrovati alle porte della città.
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