27 Marzo 2024 - 10:39

Baltimora: ecco cos’è successo al ponte Francis Scott Key

Il ponte Francis Scott Key, a Baltimora, è stato urtato dalla nave Dali l'altra notte. In acqua sono cadute diverse auto

Baltimora

Quanto capitato in America ha i sintomi di una mezza catastrofe. Nella notte tra lunedì 25 Marzo e martedì 26, infatti, intorno alle 1.30 di notte ora locale, la nave portacontainer Dali, battente bandiera di Singapore, ha urtato il Francis Scott Key Bridge di Baltimora, facendolo crollare nel fiume Patapsco. Una vera e propria tragedia, che ha portato la costruzione a collassare direttamente in acqua, nonostante le sue forti strutture di base.

Il ponte collassato, infatti, faceva parte dell’Interstate 695 ed era lungo 1.6 miglia, l’equivalente di 2.5 chilometri. La nave stava uscendo dalla baia, diretta verso lo Sri Lanka: dopo 27 giorni sarebbe dovuta arriva nella capitale commerciale del Paese, Colombo. Le immagini dell’incidente diffuse sul web e quelle riprese dalle telecamere di sorveglianza mostrano la nave che prima comincia a perdere potenza e modifica la rotta provando una sorta di deviazione, poi inizia a perdere fumo nero poco prima di colpire uno dei piloni del ponte, causandone il crollo. A quel punto l’imbarcazione ha preso fuoco ed è affondata.

Nelle acque del fiume di Baltimora sono cadute diverse auto, e al momento sarebbero ben sei i dispersi. Il segretario ai Trasporti dello Stato del Maryland, Paul Wiedefeld, ha confermato che sul ponte, al momento del collasso, stavano lavorando otto persone. Secondo quando riportato dall’Associated Press, che cita l’azienda edile per la quale lavoravano, gli uomini sono “probabilmente morti“. Due uomini sono stati salvati, uno è stata portata in ospedale ma non sarebbe in pericolo di vita.

Ma andiamo a ricostruire per bene la dinamica dell’accaduto, che sembra tutt’ora alquanto particolare.

La dinamica dell’urto di Baltimora

Secondo le prime ricostruzioni di quanto successo a Baltimora, infatti, la nave cargo, ben prima di andare a sbattere contro il ponte, avrebbe definitivamente perso il controllo. Come riportato dalla ABC, l’equipaggio aveva comunicato alle autorità di aver perso propulsione mentre lasciava il porto, aggiungendo che “una collisione col ponte era possibile“.

L’equipaggio avrebbe quindi lanciato un mayday e tentato di evitare la collisione gettando in acqua le ancore, senza successo. Il fatto che l’equipaggio sia riuscito a dare l’allarme con qualche minuto di anticipo rispetto all’impatto ha permesso alle autorità locali di vietare l’accesso al ponte, ma l’evacuazione completa dello stesso non è stata invece possibile.

C’è subito stato lo schianto con il ponte di Baltimora, e prima di affondare parzialmente, l’imbarcazione ha preso fuoco e ha fatto cadere diversi veicoli nel fiume Patapsco sottostante. L’equipaggio è fortunatamente illeso. Secondo quanto emerge dal sito web di monitoraggio delle navi Vessel Finder e dall’archivio degli incidenti marittimi Shipwrecklog, riporta il Guardian, la nave portacontainer che nella notte ha urtato il ponte era stata coinvolta già in passato in una collisione nel 2016 ad Anversa, in Belgio. In quell’occasione la prua della nave urtò il lato della banchina mentre lasciava il porto, danneggiando in modo significativo diversi metri dello scafo.

Baltimora: le persone coinvolte e le cause

Per ora, il bilancio provvisorio di quanto accaduto a Baltimora parla di sei persone disperse, mentre ne sono già state tratte in salvo due. Tra queste, una delle due è ricoverata in gravi condizioni. Si tratterebbe di uno degli operai che, al momento dell’incidente, stavano riparando il manto stradale del ponte. Ma ci sarebbero anche sei-sette veicoli coinvolti, incluso un camion caduto per 60 metri nel fiume sottostante.

Contrariamente a quanto dichiarato in precedenza dal segretario dei Trasporti del Maryland, che aveva annunciato almeno una vittima, al momento non ci sarebbero morti accertati nel crollo del ponte. Lo hanno riferito i media statunitensi correggendo le loro precedenti notizie.

L’esperto David MacFarlane, direttore della Maritime Risk and Safety Consultants Ltd, ha dichiarato: “La causa più probabile dell’incidente è un guasto ai macchinari della nave. La prima cosa che mi viene in mente è che ci sia stato un guasto improvviso ai motori della nave o una avaria al timone. L’altra ipotesi, ovviamente, è che ci sia stato un errore di navigazione.

Tutto ancora da accertare.