BCT, day 2: Riccardo Scamarcio ospite prima della proiezione di “Loro 1”, nell’Hortus Conclusus
BCT, giorno due. Tanti ospiti tra cui Stefania Sandrelli, “Casa Surace”, Euridice Axen e Riccardo Scamarcio, quest’ultimo intervistato da Valerio Capraro prima della proiezione del film “Loro 1”
La seconda serata del BCT ha visto la presenza di diversi ospiti: Stefania Sandrelli in piazza Roma intervistata da Silvio Viola, i “Casa Surace” , Euridice Axen e Riccardo Scamarcio, questi ultimi intervistati entrambi da Valerio Caprano prima della visione di Loro 1e2 nell’Hortus Conclusus.
L’incontro con l’attore di origini pugliesi si è tenuto a cielo aperto all’interno dell’antico orto del medievale convento dei Padri Domenicani, l’Hortus Conclus; un luogo suggestivo ed incantevole.
L’intervista si apre con toni nostalgici rivolti al passato: Scamarcio racconta di essere stato un adolescente ribelle, con poca voglia di studiare e intollerante nei confronti della scuola. Un pò come tutti gli adolescenti si sentiva invincibile, con il solo desiderio di scappare dal posto in cui viveva (Andria) perchè troppo piccolo, troppo stretto per quelli che erano i suoi sogni.
Quel sentimento di invincibilità crolla quando, un giorno, suo padre decide di cacciarlo fuori di casa per l’ennesimo ritiro da scuola: “Sono uscito di casa piangendo ed in questa disperazione pomeridiana vado al bar di un mio amico, mi sfogo con lui, ero disperato perchè non sapevo cosa fare della mia vita; lui, che mi conosceva bene e che sapeva della mia passione per il cinema mi fa -Riccà, senti a me, tu devi fa l’attore!– E finalmente avevo trovato la chiave per la mia felicità, io dovevo fare l’attore.“
Da quel momento in poi la vita di Riccardo è cambiata; ha fatto sacrifici, ha studiato tanto, “cose che per la scuola non avrei mai fatto!” dice sorridendo.
Il suo punto di vista sul suo lavoro, quello di attore:
“E’ un lavoro rischioso, in cui si è sempre esposti al giudizio degli altri e non sempre si può sopportare un peso del genere. Lo si può sopportare solo nel momento in cui si ama davvero quello che si sta facendo… Io amo il mio lavoro, profondamente. Quando sono in scena, ho voglia di trasferire chi sono.”
I suoi primi lavori cinematografici
Scamarcio ha cominciato, in realtà, recitando in due miniserie su Rai 2. Dopo essersi fatto notare nel film La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana in cui comparve per pochi minuti, recitò nel film Ora o mai più (2003), regia di Lucio Pellegrini.
Ma il vero successo è arrivato nel 2004, anno in cui l’attore viene scelto per interpretare il ruolo di “Step” in “Tre metri sopra al cielo”, Bibbia sentimentale degli adolescenti di Roma nord. Dopo il film, Riccardo diviene un “teen idol”, amato da tutte le ragazze per il suo fascino da “Bello e dannato”.
Ma, soprattutto negli ultimi tempi, Scamarcio non è più il sex symbol delle adolescenti; di passi in avanti ne ha fatti. Sono molti i lavori cinematografici che lo hanno visto protagonista, come ad esempio, “Verso l’Eden” regia di Costa-Gavras, “Mine Vaganti” diretto da Ferzan Özpetek, per arrivare poi nelle mani di Sorrentino nei film “Loro 1e2“, uscito qualche mese fa.
Si parla poi di social, durante l’incontro; il critico cinematografico chiede a Scamarcio un suo punto di vista su questo mondo virtuale che è diventato un po’ la seconda casa di tutti, una specie di rifugio, o anche un momento di svago. Scamarcio è lontano da questo mondo: “E’ una scelta che ho fatto quando sin dall’inizio; per me che faccio l’attore significherebbe auto promuovere la mia immagine“.
Vincenzo Capraro, sorpreso dalla scelta anti-social di Riccardo, gli chiede come faccia a difendersi dagli attacchi a cui è perennemente esposto un attore, considerato che anche la vita privata sia “messa in pasto alla gente”.
“Non è una cosa semplice ma io sono del Sud. Tutto si aggiusta. Ed è una grande filosofia. Una soluzione si può trovare sempre! Io penso che questo sia il valore più grande delle civiltà del Mediterraneo! E’ un insegnamento che la mia terra mi ha dato“.
Il fulcro dell’attenzione si sposta poi sull’ultima pellicola di Paolo Sorrentino (“Loro” 1 e 2), che è stata proiettata dopo l’incontro: Vincenzo Caprara analizza il personaggio che Riccardo Scamarcio interpreta nel film, con il nome di Gianpaolo Tarantini. Gianpaolo è un personaggio forte, eccita odi o casomai invidie, ed è stato difficile interpretarlo.
“Questo film è stato molto discusso… Non è né pro né contro Berlusconi. Il film usa Berlusconi e tutti gli altri personaggi per parlare di un’altra cosa, ossia di NOI, del corpo, del tempo che passa. E’ un atto di grande coraggio da parte del regista, del produttore.”
Si parla poi dell’ultimo film prodotto da Riccardo dal titolo “Dei”. “E’ un film in cui i protagonisti sono tutti dei ragazzi; il protagonista è un 17enne napoletano, il regista è un documentarista che conosco da tempo. Gli ho proposto di fare questo film per dargli un’opportunità e spero che tutti possano vederlo”.
Riccardo Scamarcio è stato premiato dal Festival BCT al termine dell’intervista che si è conclusa con un lungo applauso.
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