Bella Ciao: ecco la proposta del PD per l’inno della Resistenza
Il PD ha presentato una proposta che prevede l’esecuzione di Bella Ciao dopo l’inno di Mameli. Ed è già polemica politica
Una nuova bufera social. Le acque erano rimaste fin troppo calme dopo le Elezioni Regionali. Ed ecco che il Partito Democratico rincara la dose. Ad essere l’oggetto della polemica, è la proposta da parte del centrosinistra circa l’inserimento della canzone Bella Ciao nei programmi scolastici e l’esecuzione della stessa canzone dopo l’Inno Nazionale. Ma, effettivamente, come stanno davvero le cose? La proposta, di fatto, è stata definitivamente fraintesa. Vediamo, quindi, di conseguenza cosa dice la proposta di legge dem.
Il progetto di legge su Bella Ciao è stato assegnato alle commissioni Affari costituzionali e Cultura della Camera lo scorso Aprile. La proposta porta la prima firma del deputato PD Gian Mario Fragomeli, e vede fra i firmatari anche i deputati dem Fassino, Pezzopane, De Maria, nonché quelli di LeU Pastorino e Stumpo, Anzaldi di Italia Viva e Maraia del M5S. In nessun caso, però, si parla di sostituzione dell’inno. Il primo articolo della proposta prevede, invece, che l’inno della Resistenza sia eseguito dopo quello nazionale, in occasione delle cerimonie ufficiali per i festeggiamenti del 25 Aprile. Il secondo, invece, riguarda solamente lo studio, nelle scuole italiane, dell’inno.
Si tratta, insomma, di una prassi già consolidata nelle scuole italiane, che il testo della legge intende solo mettere nero su bianco. Dunque, a conti fatti, si tratta di un’altra polemica sterile, fatta veramente sul nulla e che ribadisce, ancora una volta, l’inadeguatezza della classe politica.
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