9 Febbraio 2016 - 13:13

Bernie Sanders, il socialista che corre verso la Casa Bianca

Bernie Sanders

Alla scoperta di Bernie Sanders, 75enne politico indipendente che con il suo programma quanto mai “socialista” mira alla Casa Bianca. Dalla sua parte c’è una nuova generazione stanca del liberismo sfrenato e quasi la totalità dei movimenti sociali statunitensi. Oggi si vota in New Hampshire dove il senatore del Vermont dovrebbe portare a casa una vittoria facile contro la sua avversaria nelle primarie del Partito Democratico Hilary Clinton

[ads1]Uno scontro generazionale, politico, sociale, politico-filosofico, insomma a tutto campo. Questa la prima impressione che ha fatto ai politologi di tutto il mondo la sfida delle primarie del Partito Democratico verso le Presidenziali USA tra Hilary Clinton e Bernie Sanders.

L‘ex First Lady ha dalla sua l’appoggio dell’establishment e della classe dirigente del partito, mentre il tenace senatore del Vermont poggia tutto sulla forza del suo messaggio politico e, soprattutto, sulla voglia di rivalsa delle giovani generazioni made in USA. Infatti, i dati relativi ai primi caucus in Iowa, dimostrano quanto Sanders riesca a far presa sui giovani parlando di

Elettorato Iowa Bernie Sanders

Elettorato Iowa Bernie Sande

Università  pubblica gratuita, energie sostenibili e riforma del sistema sanitario.

Ma andiamo a scoprire chi è Bernie Sanders, il socialista che mira alla Casa Bianca.

Nato a New York nel 1941, si laurea in Scienze Politiche presso l’Università di Chicago dove, inizia la sua militanza politica nei movimenti extraparlamentari per i diritti degli omosessuali e degli afroamericani: addirittura partecipò alla marcia su Washington organizzata da Martin Luther King.

Si candida diverse volte con il Liberty Union Party alla carica parlamentare, risultando però sempre non eletto. Alla fine degli anni ’80 decide di abbandonare il partito, stanco della sua linea settaria, per diventare un “politico indipendente” come ha sempre dichiarato.

Nel 1981 decide di candidarsi a sindaco Burlington, un piccola città dello stato del Vermont, dove ricoprirà la carica di primo cittadino per 8 anni, risultando rieletto per ben 3 volte.

Bernie decide di fare sul serio, e nel 1988 si candida alla Camera dei Rappresentanti, ma per una manciata di voti non viene eletto; non si perde d’animo e ci riprova due anni dopo: da lì in poi scoppierà il vero e proprio “Caso Sanders“: non solo verrà eletto alla Camera dei Rappresentanti, ma risulterà essere uno dei politici più amati dell’intera America, venendo rieletto per altre 7 volte.

Nel 2006 e nel 2012 viene eletto al Senato con percentuali da capogiro: 65% e 71%, confermando quanto la sua politica sia frutto di un brillante rapporto con il suo territorio di appartenenza.

Ma la vera sfida Bernie la affronta oggi, nel 2016, a 75 anni, dopo una vita nelle istituzioni politiche: è per tutti il nemico giurato di Wall Street, non accetta ricchi finanziamenti dai miliardari, promette giustizia sociale, ha intenzione di aumentare le tasse per i ricchi, promuove Università e sanità pubblica e gratuita.

Dopo aver raccontato la storia del Bernie uomo però urge comprendere come, nel 2016, uno dei programmi politici più radicali mai visti in un elezione degli USA stia spopolando così. La risposta, anche se in parte, la fornisce il Washington Post che, a seguito di un indagine, testimonia come la maggioranza degli under 30 made in Usa abbia un’opinione migliore del socialismo rispetto al capitalismo.

Capitalism socialism

La politica italiana e internazionale serra le fila al fianco di Bernie Sanders, l’errore da non fare sarà quello già commesso lo scorso luglio con il leader greco Alexis Tsipras: legittimare solo e unicamente il leader, a discapito delle lotte e del programma che porta avanti. Perchè è su questo che occorre interrogarsi, più che sull’affascinante e romantica storia di un arzillo 75enne che mira alla carica più prestigiosa del pianeta su un programma composto da parole come riscatto sociale, giustizia sostanziale, parità di diritti.

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