21 Dicembre 2022 - 15:27

Bianca Atzei: la cantante è stata ricoverata per una polmonite all’ottavo mese di gravidanza

Bianca Atzei: la cantante è stata ricoverata per una polmonite all’ottavo mese di gravidanza. Scopriamo i retroscena

Bianca Atzei

La cantante Bianca Atzei è ricoverata, da alcuni giorni, presso la clinica Mangiagalli di Milano a causa di alcuni problemi di salute, fra cui una polmonite in corso. A dare la notizia del ricovero di Bianca è stato il suo compagno Stefano Corti in una serie di storie su Instagram. Scopriamo, insieme, quali sono state le sue dichiarazioni.

Stefano Corti: ecco cos’ha detto il compagno di Bianca Atzei

“In tanti ci avete scritto come mai Bianca è sparita da qualche giorno dai social – si legge nella prima storia con una foto di Bianca di spalle, seduta su un letto dell’ospedale – purtroppo ha avuto problemi di salute oltre una polmonite in atto. Fortunatamente è in ripresa, ma ancora ricoverata. È nelle fantastiche mani dei medici della Mangiagalli e speriamo che presto possa tornare a casa”.

Il compagno di Bianca Atezei: “Grazie a tutti per i messaggi. Per aggiornarvi, sembra stia migliorando”

Il giorno dopo, martedì 20 dicembre, è sempre lo stesso compagno della cantante ad aggiornare costantemente i fan sulle condizioni di salute: “Grazie a tutti per i messaggi. Per aggiornarvi, sembra stia migliorando”.

Bianca Atzei e il commovente discorso a Le Iene

«In questi mesi ho lasciato scivolare su di me tutte le emozioni, belle e brutte, senza combatterle. Ho cercato di godermi ogni istante di questa gravidanza senza pensare al dopo. E cerco di farlo anche adesso che manca meno di un mese al parto. E di notte, quando lui mi tiene sveglia, a volte sento le ansie che crescono. Non so a cosa andrò incontro ma per quanto possa provare a immaginarmi ogni dettaglio, so che sarà diverso da come l’ho sognato», ha dichiarato la cantante a Le Iene qualche giorno fa.

Bianca Atzei: “Non mi piace l’idea di soffrire e so che non voglio farlo”

 «Non mi piace l’idea di soffrire e so che non voglio farlo. Ma anziché chiamare la ginecologa ogni ora, cerco di abbandonarmi all’idea che sarà quel che sarà e che il modo in cui partorirò sarà in gran parte dovuto alla biologia, alla sorte e alla competenza dei medici. Così quando quelle paure mi fanno visita nel cuore della notte io faccio un respiro profondo e provo a lasciarle scivolare via, ad avere fiducia, perché so che tra pochi giorni, quando lui sarà finalmente qui con noi, lo accoglieremo nello stesso modo in cui abbiamo iniziato a cercarlo tre anni fa: con amore».