27 Febbraio 2021 - 18:08

Bin Salman, adesso M5S, PD e LeU fanno pressing su Renzi. “Deve chiarire i rapporti con il principe Saudita”

renzi, brunetta

Le rivelazioni della CIA sull’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi gettano ombre sul potentissimo principe arabo Bin Salman, che Renzi aveva incontrato in Arabia Saudita durante il suo viaggio durante la crisi di Governo del Conte II. Per questo, si moltiplicano le voci che fanno pressing su Renzi per fare chiarezza sui loro legami

Suscitò molto clamore la disinvoltura con cui Renzi volò in Arabia nel pieno della crisi di Governo. Una crisi che lui stesso aveva aperto. E suscitò ancor più clamore il suo incontro privato con il principe ereditario saudita Bin Salman. Leggendarie le parole di Renzi, che si disse “invidioso del costo del lavoro in Arabia Saudita” e che vedeva i presupposti per un nuovo Rinascimento in tal paese. E poco importa se si tratta di uno dei paesi più oscurantisti e dispotici del globo, dove la schiavitù sarebbe ancora largamente praticata e i diritti umani ampiamente calpestati. O del fattoche Bin Salman non sia certo uno stinco di santo, almeno stando ai rumors e ai rapporti della CIA.

In un rapporto della CIA divulgato dall’amministrazione Biden, si accusa Bin Salman di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Il quale sarebbe stato ucciso e squartato nel consolato saudita a Istanbul. Ed è ovvio che tutto questo getti ombre anche sul rapporto tra Renzi e Bin Salman. Del resto, già prima erano in molti a ritenere che un Senatore della Repubblica dovesse spiegare pubblicamente a che titolo si è recato in visita al principe ereditario dell’Arabia Saudita. E come gli sia venuto in mente di pronunciare le frasi che ha pronunciato di fronte a Bin Salman. O magari chiarire la provenienza esatta del denaro che afferma di aver guadagnato come relatore durante una conferenza. Ora che la CIA ha rivelato il suo rapporto, le voci che chiedono verità si sono moltiplicate, e rivendicano la verità come un fatto di sicurezza e interesse nazionale.

Al momento, l’Italia ha bloccato l’export di armi verso l’Arabia Saudita

Poco dopo il ritornodi Renzi dal suo viaggio in Arabia, il Governo annunciò lo stop all’esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita. E tra le licenze revocate ce n’è anche una che fu autorizzata proprio dal Governo Renzi, per l’esportazione di circa 20.00 bombe prodotte dalla RWM Italia. Un affare da 400 milioni di euro su cui non è mai stata fatta la necessaria chiarezza e che ha suscitato molte polemiche, dal momento che l’aviazione saudita ha usato queste bombe contro la popolazione yemenita. Secondo Riccardo Ricciardi del M5S, l’immagine di Renzi a colloquio con Bin Salman durante la crisi di Governo “è sconcertante“. In merito alla vicenda Ricciardi spiega: “Sempre durante quei giorni, la Farnesina stabiliva di bloccare l’export di armi con l’Arabia Saudita. Scelta che oggi, dopo aver appreso del documento Usa, sembra ancora più giusta. A Renzi, invece, chiediamo per l’ennesima volta di fare luce sui suoi rapporti con il principe Bin Salman”.

Anche nel PD vogliono vederci chiaro tra Renzi e Bin Salman

L’ex Ministro per il Sud, Provenzano, del PD sembra avere le idee chiare. “Renzi aveva detto che dopo la crisi avrebbe chiarito i suoi rapporti con l’Arabia Saudita e il ‘grande principe ereditario’. Lui non ha ancora detto nulla, ma ci ha pensato Joe Biden. Chiarire ora non è solo questione di opportunità, ma di interesse nazionaleha scritto Provenzano sul suo account Twitter. Una stoccata diretta, che sposta l’attenzione su un tema delicatissimo quale l’interesse nazionale. E il Vicepresidente della Camera, Michele Bordo, dem, ha dichiarato ad Adnkronos “Penso sia arrivato il momento che Renzi chiarisca fino in fondo la natura dei suoi rapporti con l’Arabia Saudita e con il principe ereditario. D’altronde è stato lo stesso Renzi, dopo aver partecipato a quella conferenza, a dire che avrebbe fatto chiarezza. Renzi ci dica anche se è ancora convinto che in Arabia Saudita sia in atto un nuovo Rinascimento e che il principe sia addirittura l’interprete di questo Rinascimento“.

Ma Bordo si spinge oltre, paventando anche il ricorso a strumenti di indagine Parlamentare. “Verificheremo se è il caso di assumere una iniziativa parlamentare: per quanto ci riguarda c’è la necessità di chiarire questa vicenda”. E per spazzare via ogni dubbio, conclude dicendo: “Renzi non è un libero cittadino che può fare e dire ciò che crede, è un senatore, rappresenta il Paese“. Anche Emma Bonino, di +Europa, chiede che venga fatta verità. “Lottare contro l’impunità per l’omicidio di Jamal significa anche non legittimare il modello di repressione diffusa contro le voci indipendenti o dissidenti che si è intensificato da quando Mohammed Bin Salman è al potere” ha dichiarato la Bonino.

Amnesty Italia: “è stato fatto a gara a chi blandiva di più l’Arabia Saudita”

Anche fuori dai circoli della politica si levano voci autorevoli che chiedono chiarimenti. Il portavoce di Amnesty international in Italia, Riccardo Noury, è una di esse. “Certamente è inopportuno essere invitati in forum internazionali che sono emanazione diretta della monarchia saudita e tacere sul sistema di violazioni dei diritti umani” spiega Noury. “È stato fatto a gara a chi blandiva di più l’Arabia Saudita, dimenticando i blogger frustati in piazza, gli attivisti per i diritti umani in carcere, i difensori per i diritti delle donne ed i giornalisti sotto attacco“.

Frantoianni: “Renzi si dimetta dalla Future Investment Iniziative”

Anche Nicola Frantoianni di Sinistra Italiana si scaglia contro il leader di Italia Viva. “Mohammed Bin Salman è il Ministro della difesa di quel Paese, e Renzi è un Senatore della commissione Difesa del nostro Paese” spiega Frantoianni, evocando un orribile conflitto di interessi. Di quelli che non emanano certo una bella luce. “Aveva promesso di rispondere sui suoi rapporti con quel regime. Bene credo che sia arrivato quel momento” conclude Frantoianni, lapidario.