3 Gennaio 2017 - 19:41

Black Mirror: futuro distopico o presente metaforizzato? pt. 4

black mirror

Quarto appuntamento con Black Mirror. Episodio più surreale ed emblematico della terza stagione, dal momento che l’argomento trattato è la vita ultraterrena

[ads1]

In quanti ci siam chiesti cosa c’è dopo la morte? Dove andiamo? Cosa diventiamo? E soprattutto, saremo felici? È questo, in maniera molto celata, l’argomento principale del quarto episodio della terza stagione di Black Mirror, surreale ed enigmatico, che va a concludersi con un dolce happy ending.

San Junipero

San Junipero è una piccola cittadina statunitense degli anni ’80. Qui, ad inizio episodio, ci imbattiamo in una giovane non alla moda ed introversa che è fuori da un locale cult della cittadina. Qui troviamo un’altra fanciulla, irriverente e molto bella, che rifiuta di passare le ultime due ore prima della mezzanotte con un ragazzo, approfittando della presenza della prima. Loro sono Yorki e Kelly, le due protagoniste di questo episodio. Le due scambiano una breve chiacchierata, con la prima che rifiuta le avances di Kelly dicendo di essere appena arrivata a San Junipero e facendo notare alla ragazza che manca soltanto un’ora alla mezzanotte. Una settimana dopo Yorki, dopo essersi messa in tiro, va alla ricerca di Kelly nello stesso locale, non trovandola. Chiedendo in giro, un ragazzo risponde consigliandole di provare a cercare in altre “epoche”. 

Da questo momento si scopre che San Junipero è una cittadina fittizia, destinata a tutti i malati terminali che possono avvalersi di questo strumento d’ultima tecnologia per far sì che la vita continui anche per loro. Un espediente tanto efficace quanto pericoloso, poiché esso può essere usato solo una volta a settimana per una giornata intera. Le due, dopo varie peripezie si innamorano e giacciono insieme. L’episodio si conclude con una fatidica scelta, quella di Yorki, sull’eventualità di usufruire del macchinario dopo la morte e quindi poter vivere per l’eternità o meno. Happy ending con le due, giovani, belle e felici che scelgono di vivere per l’eternità insieme a San Junipero e con il sottofondo musicale di Heaven is a place on Earth.

Presente

Come contestualizzare un episodio simile? E’ complicato, quasi impossibile. Il livello di utopia è altissimo. E gli argomenti trattati sono delicati, soprattutto per i più credenti. Al giorno d’oggi un qualcosa di simile è impensabile e irraggiungibile. Anche se, da un certo punto di vista, al centro di diverse attenzioni. L’episodio è facilmente collegabile al discorso dell’eutanasia. Ovvero, meglio far “sopravvivere” una persona in stato vegetale o far sì che possa andare a miglior vita? Ciò che vuole dirci Black Mirror è evidente. Ognuno è artefice del proprio destino. Ognuno può decidere a piacimento cosa fare e cosa non fare: se andare a vivere in un mondo parallelo al meglio delle proprie forze e nel periodo migliore della vita oppure abbandonarsi ad un triste destino. Quello che è stato al centro del dibattito per tanti anni in Italia, soprattutto nello scontro tra Stato e Chiesa viene sviluppato in maniera geniale e gioisa dall’episodio.

L’argomento ricorrente di questa stagione è sempre quello della libertà. Sentirsi libero di fare ciò che si vuole, in ogni situazione, senza scrupoli e/o ripensamenti. Soprattutto in casi estremi come questi, dove una persona deve esser libera di fare ciò che più desidera affinché la felicità sia sempre raggiunta.

[ads2]