Boccia: “Rete unica dovere Stato per equità sociale e rilancio”
Francesco Boccia, ad AdnKronos, ribadisce gli sviluppi della trattativa tra TIM e CDP. E riflette anche sul futuro delle telecomunicazioni
L’obiettivo è quello di rilanciare la rete unica, e di conseguenza lo sviluppo economico del Paese. Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, si è espresso sugli sviluppi nella trattativa sulla rete unica tra Tim e CDP. In più, lo stesso esponente del Partito Democratico è anche intervenuto sugli interventi necessari nel quadro del quadro delle risorse del Recovery Fund, insieme ad un prospetto generale per l’industria culturale e sul ruolo competitivo della rete. Il futuro delle telecomunicazioni sembra saldo.
“È dovere dello Stato portare a termine un progetto che ha radici ben lontane e che è rimasto un sogno per generazioni. Generazioni tradite dalla miopia dell’attore pubblico. Quelle generazioni, soprattutto nelle aree meno sviluppate del Paese, hanno perso l’appuntamento con le opportunità che la modernità al tempo del digitale ha offerto. L’intervento del governo su Tim non è solo rete, anche se la rete è assolutamente prioritaria per completare gli investimenti finalizzati allo sviluppo del Paese. Oggi rendere la connettività veloce accessibile a tutti è sinonimo di equità sociale. Investire in banda larga vuol dire investire nella competitività del sistema Paese.” ha dichiarato Boccia.
“Anche la fase più acuta della crisi planetaria del Covid-19 ci ha insegnato l’importanza del digitale. Il Governo italiano, assieme all’Europa, ha creato le condizioni per attivare gli investimenti necessari, con fondi che fino a qualche mese fa erano inimmaginabili. La trasformazione del capitalismo nella società digitale ci impone di non perdere questa occasione. Se a fare i film ad esempio saranno solo Netflix, Google, Amazon e Apple o il cinese Tencent, nel giro di pochi anni il mondo del cinema e della fiction sarà la ventesima parte di quello che è oggi.” ha poi concluso.
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