16 Gennaio 2019 - 14:21

Brexit: il problema del “backstop” e le grane di Theresa May

Brexit

Il confine irlandese, soprannominato “backstop”, è uno dei problemi più difficili da risolvere. E la Brexit potrebbe essere definitivamente compromessa

Brexit sì o no? Stando agli ultimi problemi emersi nel campo, sembrerebbe che non ci sia soluzione per applicare quanto voluto dagli inglesi e da Theresa May. Infatti, uno degli argomenti chiave in ballo in Europa potrebbe concludersi con un nulla di fatto. E questo per la vicenda che coinvolge Inghilterra e Irlanda.

Uno degli argomenti chiave, nonché uno dei problemi più spinosi legati alla Brexit, riguarda il confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. Sulla base dell’accordo approvato a dicembre dall’Unione Europea, i due paesi si sono impegnati ad evitare l’introduzione di barriere fisiche al confine, ma la questione resta controversa. Il problema del confine irlandese ha preso il nome di “backstop“, e il perché è facile da comprendere.

Il backstop è una clausola di salvaguardia, la soluzione ultima a cui il Governo May potrebbe ricorrere per risolvere momentaneamente il problema del confine irlandese. La soluzione, al momento, sembra l’ipotesi più percorribile dal Governo, in quanto prevede che la situazione resti invariata, in attesa di una soluzione definitiva che concili le due parti.

Il termine ultimo per approvare la Brexit diventa sempre più vicino. La data del 31 Dicembre 2020 incombe, e il Governo sta facendo di tutto per evitare la creazione di una frontiera fisica tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord. Il perché è facile da spiegare: questo è l’unico (ormai) canale d’appoggio possibile tra il Regno Unito e l’Unione Europea.

La clausola impedirebbe l’imposizione dei controlli sui beni che attraversano il confine tra Nord e Sud e che sia eretta una barriera fisica tra le due parti. Questa opzione, però, è fortemente osteggiata dai membri più conservatori del Parlamento inglese. Dunque, quale potrebbe essere la soluzione ad una questione così spinosa?

Il mare d’Irlanda

Lo scenario più plausibile è quello, in realtà, più congeniale. L’Irlanda Del Nord, pur facendo parte del Regno Unito, dovrebbe restare all’interno dell’Unione doganale. Londra, però, a questo punto, diverrebbe un vero e proprio Paese a sé stante, e la stessa nazione non ne sarebbe più dipendente.

La possibile reintroduzione di un confine fisico tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda è uno scenario che l’UE vuole evitare. Il perché è presto spiegato: teme che possa portare a nuove tensioni etnico-religiose tra i due territori. La Brexit, in questo caso, verrebbe defraudata del suo ruolo istituzionale.

L’idea sarebbe quindi quella di lasciare che i confini restino fluidi anche con Londra fuori dall’Unione. I controlli della dogana dovrebbero però essere effettuati sulla sponda irlandese, che divide Irlanda del Nord e Regno Unito.

Tutta questa bella ricostruzione, però, è mal vista dal Governo inglese. Infatti, la spaccatura che si verrebbe a creare tra lo UK e l’Irlanda Del Nord sarebbe irreversibile, e non di certo sarebbe un vantaggio.

Per ora, quindi, permane lo stallo iniziale.