Brexit, un altro rinvio all’orizzonte? Il Premier si oppone
Nel giorno che avrebbe dovuto ratificare la Brexit, Westminster discute su un nuovo provvedimento pro-rinvio al 31 Gennaio 2020
La Camera dei Comuni ammette alla discussione del Parlamento di Westminster un provvedimento che mira a chiedere all’Unione Europea un ulteriore rinvio della Brexit, prevista allo stato attuale per il 31 Ottobre, che imporrebbe al Presidente Boris Johnson di cancellare il voto sull’accordo raggiunto solo qualche giorno fa con l’Ue, e schedulato proprio per oggi, sabato 19 Ottobre (è questo uno dei pochissimi casi nella storia della Gran Bretagna in cui il Parlamento si riunisce di sabato, ndr.)
Qualora il provvedimento pro-rinvio dall’ex ministro Oliver Letwin e i tories ribelli venisse approvato, Boris Johnson dovrebbe inviare entro la mezzanotte di oggi una lettera all’Ue in cui chiede l’ennesimo rinvio della Brexit, che a questo punto slitterebbe al 31 Gennaio 2020, anche per permettere la ratifica di tutta la documentazione legata all’uscita della Gran Bretagna dall’Ue senza traumi.
Naturalmente il Premier britannico insiste per evitare un nuovo rinvio, “troppo costoso e che corroderebbe la fiducia pubblica”, ha asserito nel corso del dibattito in Aula, “Sul tavolo c’è un grande accordo che deve essere approvato per riunire il Paese”.
Di tutt’altro avviso il leader laburista Jeremy Corbyn per il quale questo nuovo accordo con l’Ue è “addirittura peggiore del precedente, un disastro per i lavoratori”. “Non possiamo fidarci di questo Governo firmando un assegno in bianco”, ha concluso.
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