27 Aprile 2022 - 12:58

Bullismo, la storia di Milena: “Isolata dal gruppo per il suo look”

Milena

Bullismo, la storia di Milena: “Isolata dal gruppo per il suo look”. Ecco le dichiarazioni della ragazza, vittima del fenomeno al liceo

BULLISMO: LA STORIA DI MILENA- Milena, studentessa 27enne, ha raccontato di essere stata vittima di bullismo al liceo. La ragazza ha dichiarato, con timidezza, tutto ciò che le è accaduto quando andava a scuola.

Ecco le sue parole, riportate anche dai colleghi di “bolognatoday.it”: “Mi sono iscritta al liceo e all’inizio avevo fatto amicizia con due ragazze. Sembrava tutto normale, ma da un certo punto in poi, una delle due ha cominciato a parlare male di altri compagne e compagni di classe e poi a mettere in giro voci sgradevoli anche sul mio conto e ad attaccarmi”. 

SULLA “COLPA” DI MILENA- “Ero brava a scuola senza sforzo, riuscivo bene nelle materie nelle quali lei non raggiungeva buoni risultati, ma non perché non fosse intelligente, anzi. Ne aveva tutte le possibilità ma forse poca voglia di fare fatica. E poi c’era il mio modo di vestire: colorato e diverso dallo stile degli altri. Passati al triennio le cose sono peggiorate perché alle feste non bevevo e non fumavo come gli altri. In quell’età capita di scoprire l’alcol, il sesso, a volte e per qualcuno anche qualche droga: per me (e grazie al rapporto limpido con i miei genitori) tutto questo non era tabù, semplicemente non sono fatta per gli eccessi”.

SULL’EPISODIO CHE MAGGIORMENTE L’HA SEGNATA: “Un giorno sono andata a scuola con delle scarpe nuove. Delle splendide e luccicanti ballerine di paillettes color argento che mi aveva regalato mia zia, appassionata di moda e sempre in cerca di accessori particolari. All’epoca non se ne vedevano in giro e quindi hanno attirato subito l’attenzione dei miei compagni di classe, nel frattempo coalizzati. Un po’ quelle scarpe, un po’ il pretesto di un paio di jeans a vita bassa ed ecco che dall’allegria data dall’indossare qualcosa che sentivo perfetto per me alla sensazione di solitudine. Mi dicevano che ero una sfigata. Ero oggetto di una violenza ingiustificata. Il ricordo che ho dei docenti era il mio interrogativo: perché non intervengono? Mi hanno aiutata i miei genitori

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