23 Maggio 2018 - 10:39

Cancro alla prostata, un nuovo test per evitare la biopsia

Ministero della Salute

Scoperto un nuovo test del sangue che potrà sostituire la biopsia per l’accertamento del cancro alla prostata. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le caratteristiche della malattia

Un nuovo test del sangue potrebbe, nel prossimo futuro, dimezzare le biopsie per il cancro alla prostata. Si tratta di una nuova scoperta fatta da un gruppo di ricercatori guidato dal dott. Eric Klein della Cleveland Clinic ed annunciata ad una conferenza della American Urological Association. Il nuovo esame del sangue utilizza la tecnica Iso psa, che raccoglie ed analizza le proteine alterate dal cancro. Nel caso della biopsia, la metodologia utilizzata è quella del Psa, dove vengono valutati i valori delle proteine generate o alterate dalla malattia. Adesso, questo nuovo test è in grado di valutare i cambiamenti molecolari delle stesse proteine. Per questo motivo, l’accuratezza del test potrebbe essere addirittura superiore a quella dell’esame bioptico. La ricerca è stata condotta su quasi 400 uomini e nel 47% dei casi non è stato necessario ricorrere ad una biopsia per la diagnosi certa del cancro alla prostata.

Cos’è la prostata

Si tratta di una ghiandola, un organo compatto a forma di castagna, che circonda il primo tratto dell’uretra nell’uomo. Il suo compito è quello di produrre sia secrezioni per la lubrificazione della parete dell’uretra, sia quella di generare secrezioni che fanno parte del liquido seminale. Lo sviluppo della prostata si completa intorno ai 20 anni, quando le sue dimensioni rimangono pressoché invariate fino ai 50 anni. A partire da questa età, potrebbero iniziare a sopraggiungere disturbi come ipertrofia, prostatite e cancro.

Il cancro alla prostata

È una neoplasia maligna che colpisce la parte esterna della ghiandola. Rappresenta il secondo tumore maligno (per frequenza) che colpisce l’uomo. Si può sviluppare a partire dalla mezza età, ma viene diagnosticato soprattutto in età avanzata. I primi sintomi sono difficoltà nella minzione, scarso flusso di urina ed aumento del numero delle minzioni. Se il tumore è in uno stadio avanzato, il flusso può essere completamente compromesso a causa dell’ostruzione dell’uretra e sopraggiungono forti dolori, sia per un coinvolgimento nervoso, sia per una possibile metastasi ai tessuti vicini. La diagnosi si effettua tramite esame obiettivo del medico e poi con ecografie, pielografie, biopsie oppure tramite il nuovo test di cui sopra.

È bene non sottovalutare mai nessun sintomo che l’organismo lancia. Dopo i 50 anni bisogna periodicamente effettuare dei controlli presso un medico specialista, perché la prevenzione è il metodo più efficace (attualmente) per sconfiggere il cancro.

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