La mini serie HBO Chernobyl, con i suoi 8 milioni di ascolti, è diventata una delle più apprezzate del 2019. La serie è da poco arrivata sul palinsesto di La7.
La trama è, ovviamente, la storia di uno dei disastri nucleari più terribili della storia dell’umanità: l’esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Černobyl nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1986. La serie è piaciuta così tanto da diventare un vero caso mediatico, anche per colpa degli influencer che hanno deciso di ”popolare” la zona rossa della tragedia per scattarsi foto e selfie da postare su Instagram.
Gli attori della serie hanno fatto un lavoro strepitoso grazie alla loro interpretazione vera e sincera del disastro. Proprio per questo abbiamo deciso di mettere a confronto le persone reali e gli attori per capire quanta cura dei dettagli ci sia stata da parte dell’ HBO per questo progetto.
Shcherbina, viceministro a capo della commissione d’inchiesta riguardante il disastro, morì nel 1990 per problemi di salute molto probabilmente dovute all’esposizione alle radiazioni
Legalov fu chiamato dopo il disastro per gestire le conseguenze dell’esplosione. Esperto di chiamica atomica, fece il possibile per evitare la catastrofe fino all’ultimo; costretto ad omettere informazioni e a scontrarsi con Shcherbina, visse male la pressione psicologica. Otto anni dopo la sua morte gli venne conferito il titolo di ”Eroe della federazione Rossa”.
Moglie del vigile del fuoco Ignatenko, la donna pur di stare accanto al marito in ospedale ignorò le indicazioni dei medici che le dicevano di allontanarsi poichè incinta. Al parto, il bambino morì per complicazioni cardiache poche ore dopo la nascita per colpa delle radiazioni emesse dal padre.
Vice ingegnere capo della centrale Chernobyl. E’ lui che diede il via al test che portò, per errore di progettazione e costruzione dell’impianto che esplose. Venne condannato a 10 anni di carcere ma ne fece solo 5, morì nel 1995 a causa delle radiazioni.
Ingegnere capo della centrale di Chernobyl, anche lui come Dyatlov doveva scontare 10 anni di lavori forzati ma uscì prima per problemi di salute.
Ultimo segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991.
Direttore operativo della centrale Chernobyl, colpevole di aver dato l’ordine di portare a termine l’esperimento nonostante non ci fossero le condizioni per continuare. Anche lui condannato a 10 anni, ne scontò 5 per problemi di salute.
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