21 Luglio 2022 - 11:41

Cina, pronto l’assalto a Taiwan dopo le lezioni in Ucraina

"La questione non è più 'se', ma 'quando invaderà Taiwan". Queste le parole di William Burns, capo della CIA in merito alle intenzioni cinesi

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La guerra scoppiata in Ucraina non pare possa essere l’unica a caratterizzare questo 2022. Infatti all’orizzonte un nuovo conflitto è pronto a prendere piede, coinvolgendo tutte le potenze mondiali. Ne è sicuro il capo della CIA William Burns, che all’Aspen Security Forum ha palesato dubbi sulle intenzioni della Cina. Secondo lui infatti, il più grande stato asiatico ha intenzione di sferrare un massiccio attacco a Taiwan, così da riprendere i territori separati.

La questione non è più se la leadership cinese sceglierà di usare la forza contro Taiwan nei prossimi anni, ma quando e come lo farà. Tali rischi ci sembrano in aumento con il passare del decennio.” Così Burns mostra i suoi dubbi sulla situazione in rapido mutamente in oriente. Il capo della CIA ritiene però che solo una cosa sta facendo cambiare i piani nelle più alte sedi di Pechino.

Studiare gli errori altrui

Ottenuta tra molte virgolette l’indipendenza nel 1949, Taiwan è sempre stata comunque soggetta alla Repubblica cinese. Infatti a Pechino considerano la nazione insulare ancora parte dei loro possedimenti. Questa situazione non può che ricordare ciò che sta accadendo molto più vicino a noi. Per gli stessi motivi infatti, la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina, così da riprendere con sé una nazione separata dalla Madre Patria.

Le difficoltà però avute dai russi, stanno facendo riflettere in Cina. A Pechino hanno capito che ormai l’idea di una guerra lampo non è attuabile ai nostri giorni. Senza l’impiego di un massiccio numero di forze militari addestrate, e il totale controllo di ogni tipo di comunicazione è impossibile pensare di vincere un conflitto in tempi brevi. Per questo motivo il governo cinese sta studiando con attenzione le mosse russe in Ucraina, così da non ripetere errori grossolani quando sarà il momento.

Biden interviene ancora

Ancora una volta però, sono gli Stati Uniti a mettersi in prima linea. Oltre ai dubbi del capo della CIA, anche il presidente Joe Biden aveva già discusso in tempi non sospetti di questa eventualità. Il 19 Maggio infatti, il capo di Stato aveva minacciato Pechino sostenendo che in caso di invasione, gli americani avrebbero difeso militarmente Taiwan. Queste dichiarazioni irritarono non poco Pechino, la quale si è vista pararsi davanti a sé un ostacolo in più sul suo cammino.

Il presidente statunitense però ha poi ritrattato le sue dichiarazioni, ritendo quindi che un confronto con Xi Jinping sia necessario. Ciò è dovuto alla politica ambigua condotta negli ultimi anni da Washington su Taiwan, grazie alla quale l’America ha di fatto controllato l’ex isola cinese.