Addio al cioccolato. Tra non molto, 18 anni per l’esattezza, la maggior parte del mondo potrebbe essere costretta ad accontentarsi di barrette industriali fatte di zucchero e olio di palma.
La tesi della possibile fine del cacao arriva dal geopolitologa francese Virginie Raisson nel suo libro “2038 Atlante sui futuri del mondo“.
Secondo i suoi studi, soltanto in Cina il consumo medio di cacao sarebbe aumentato del 75% in quattro anni, tra il 2010 e il 2014, scrive Tgcom24.
Dieci anni fa la popolazione media si concedeva a malapena 40 grammi a testa all’anno: nel 2020, la Cina potrebbe conquistare senza troppi problemi il secondo posto tra i Paesi che consumano più cacao al mondo. Purtroppo però, questa domanda diventa sempre più difficile da soddisfare.
Pare che il cambiamento climatico e la diffusione di malattie alle piante stiano colpendo le coltivazioni di cacao che per crescere hanno bisogno di pioggia, in diminuzione nelle aree tropicali.
Al tempo stesso i produttori di cacao non sono retribuiti abbastanza e non riescono ad investire in strumenti adeguati per la racconta e l’incremento del raccolto.
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