Clima: la nuova politica degli Stati Uniti con John Kerry
Jhon Kerry, ex Segretario di Stato durante l’amministrazione Obama, è stato nominato inviato presidenziale per il clima
Joe Biden ha deciso: sarà John Kerry l’inviato presidenziale per il clima degli Stati Uniti. L’ex senatore del Massachusetts, nonché ex Segretario di Stato durante l’amministrazione Obama, si occuperà di tutti i dossier internazionali in cui il clima giocherà un ruolo cardine. In passato, fu Kerry l’artefice della firma dell’Accordo di Parigi sul clima da parte degli USA. Biden ha anche deciso di elevare i cambiamenti climatici al rango di potenziale minaccia alla sicurezza nazionale. Insomma, un atteggiamento in materia diametralmente opposto rispetto a quello di Trump e della sua amministrazione.
Nello specifico, Kerry si occuperà delle politiche di lotta ai cambiamenti climatici e tutto ciò che riguarda il clima nella politica estera degli Stati Uniti. Delle politiche climatiche interne invece, si dovrebbe occupare un altro nome, non ancora individuato. Il scelta di Kerry non è affatto casuale, come ex Segretario di Stato ha svolto funzioni analoghe a quelle del nostro Ministro degli Esteri, inoltre ha rappresentato gli Stati Uniti nelle storiche Conferenze delle Parti (COP) di Rio de Janeiro (1992), Kyoto (1997) e Copenhagen (2009), oltre ad essere stato il principale artefice della firma dell’Accordo di Parigi sul clima nel 2015. Ma non è tutto: Kerry avrà un posto nel Consiglio di Sicurezza Nazionale e siederà insieme a politici e funzionari che si occupano di difesa, energia, di esteri, di sicurezza interna, di terrorismo. Ciò significa che per l’amministrazione Biden il clima sarà un elemento cardine, di cui tener conto ogni qual volta saranno prese decisioni politiche strategiche per il futuro degli Stati Uniti.
Insomma, tutto lascia supporre che gli Stati Uniti intendono tornare ai tavoli internazionali che contano in materia di clima e ambiente, dopo l’uscita di scena clamorosa (e disastrosa) voluta dall’amministrazione Trump. “L’America avrà presto un governo che tratta la crisi climatica come l’urgente minaccia alla sicurezza nazionale che è. Sono orgoglioso di lavorare insieme al Presidente eletto, ai nostri alleati, e ai giovani leader del movimento sui cambiamenti climatici, affrontando questa sfida come Inviato Presidenziale per il Clima” twitta Kerry dal suo profilo Twitter ufficiale, confermando in prima persona la ferma intenzione degli Stati Uniti di riaffermarsi sul piano internazionale, usando proprio il clima come leva. Una delle sfide più importanti e delicate sarà quella di ricucire lo strappo con la Cina in seguito alla guerra dei dazi voluta da Trump. Kerry però potrebbe essere esattamente la persona giusta al momento giusto, dal momento che nel 2014 fu lui a stringere un accordo bilaterale Cina-USA per ridurre le emissioni di gas serra.
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